Dopo aver sostenuto le visite mediche in mattinata, alle 16 di oggi Javier Pastore è stato presentato alla stampa nella sala conferenze di Trigoria. Con lui il direttore sportivo giallorosso Monchi. Queste le loro parole:
Monchi: “Siamo qui per presentare Javier Pastore, per me è motivo di soddisfazione e felicità essere qui insieme a lui. Dopo tanti anni da DS, trovo che sia uno dei giocatori più qualitativi. Siamo pronti”.
Per Pastor: cosa ti ha spinto a scegliere la Roma?
“Buonasera, i motivi sono semplici. È una grande squadra, che sta crescendo tanto. Con Monchi parlavamo da un paio di mesi, la scelta è stata più facile. È una bellissima squadra e città, avevo voglia di tornare in Italia”.
Per Monchi: cosa aggiunge Pastore alla Roma?
“Penso la sua qualità, la sua esperienza a livello di maturità. Alza il livello della squadra, quando acquisti qualcuno pensi che sia per migliorare. Alzerà il livello”.
Per Pastore: quali sono le sensazioni di queste prime ore in giallorosso?
“Sensazioni molto belle, sapevo che il tifo è molto caldo, non mi aspettavo che ci fosse tanta gente come è stato ieri all’aeroporto, mi fa molto piacere, mi mette voglia di fare bene, di ricominciare quest’anno alla grande. È la cosa più bella del calcio, i tifosi, la gente, chi sta al fianco dei calciatori. Arrivo in una città dove il tifo si sente tanto”.
Per Monchi: è stata una trattativa complicata?
“Sì, ma con la volontà del calciatore è più facile tutto. C’erano altre squadre che lo volevano, ma se il desiderio era quello di venire era tutto più facile. Lui era convinto di venire”.
Per Pastore: quando sei andato via dall’Italia eri molto giovane. A Parigi hai fatto cose buone ma non eccezionali, che giudizio hai di te stesso?
“Sono molto felice della carriera che ho fatto, sono arrivato al PSG che non vinceva niente, negli ultimi 7 anni abbiamo vinto 19 titoli e sono stato presente sempre. La squadra è cresciuta tantissimo, sono arrivati giocatori forti, ti devi adeguare alla posizione che ti tocca. Io avevo scelto la mia, uno dei motivi per cui sono partito è stato questo, volevo provare altre esperienze e tornare a sentirmi importante, spero di farlo qua”.
Per Monchi: sembra esserci sintonia tra lei e Di Francesco, c’è anche sul ruolo di Florenzi?
“È normale che il lavoro del DS sia sempre al fianco dell’allenatore. È la prima regola, sapete che tra me e Eusebio c’è un rapporto bellissimo, lui e io siamo la stessa persona quando parliamo di mercato. Con Florenzi stiamo provando a fare un rinnovo, ma non è facile perché è un giocatore fortissimo, fino a oggi non abbiamo trovato un accordo. Ma l’idea, condivisa con l’allenatore è che rimanga qui”.
Per Pastore: in che ruolo ti vedi?
“Lo deciderà l’allenatore. Spero di presentarmi all’allenamento bene, di essere disponibile. Con l’allenatore ho parlato un paio di volte, penso che abbia voglia di mettermi ala. Sono disponibile”.
Per Monchi: Perotti ha detto a Nainggolan che era pazzo ma bravo. La pazzia è stata decisiva per la sua cessione?
“Abbiamo fatto una scelta, il lavoro del DS è questo. Capisco che qualcuno capisca e altri no, è arrivata un’offerta, come ne sono arrivate tante. L’ho ascoltata, ho negoziato e trovato un accordo. È una scelta che un DS deve prendere, lo faccio sempre mettendoci la faccia”.
Per Pastore: cosa hai pensato quando hai saputo che la Roma ti cercava?
“L’idea mia era quella di tornare, fare bene ed essere più importante. Sia che fosse la Roma, che un’altra squadra. Comincerò con tutti i miei compagni per prendersi begli aggettivi, per fare bene e provare a rifare quel che hanno fatto l’anno scorso. Sono tutte cose buone che hanno fatto e che la società, la squadra e l’allenatore vogliono rifare. Arrivo con la voglia di aiutare a fare meglio”
Per Monchi: qual è la situazione di Alisson?
“In bocca al lupo per domani. Fino a oggi per Alisson non abbiamo nessuna offerta. Il mio pensiero non può essere altro che aspettare che finisca il mondiale, per il bene del Brasile più tardi possibile, si riposi e venga qui ad allenarsi coi compagni. Insisto: oggi non è arrivata nessuna offerta. Posso solo pensare alla continuità per Alisson. Se mi chiedessi di Schick risponderei lo stesso, devo pensare a oggi. Ho letto tante cose, ma non è arrivata nessuna offerta. È una realtà, devo lavorare con la realtà”.
Per Pastore: al PSG sei stato quasi costretto ad arretrare il tuo raggio d’azione, diventando mezzala. Quando hai parlato con Di Francesco hai parlato di questo? Dovessi scegliere tu, dove ti senti maggiormente a tuo agio?
“Dipende dalla squadra e dai compagni, dal modo di giocare. A Parigi ho giocato a volte trequartista, a volte ala, a volte attaccante sinistro. Sono state decisioni dell’allenatore, è vero che a Parigi ho giocato il primo anno trequartista, dal secondo anno ho giocato sempre mezzala a tre. Nell’ultimo anno ho fatto più l’attaccante, nella mia carriera ho metà anni da mezzala e metà da trequartista e attaccante, mi adeguerò alla formazione dell’allenatore”.
Per Monchi: è rimasto deluso da Nainggolan? A che punto definirebbe il mercato della Roma?
“Voglio rimanere con tutto il bello che abbiamo vissuto insieme, posso dare un grande in bocca al lupo, di cuore. Sul mercato, mi piace la domanda perché avevo ricevuto domande solo sulle uscite. La Roma ha preso 8, forse 9 giocatori, siamo vicini a Bianda. Non credo che altre squadre abbiano già fatto tutti questi acquisti. Credo che dobbiamo valorizzare questo mercato in entrata, si parla sempre di cessioni. La Roma fino a oggi ha venduto Nainggolan, Skorupski e Tumminello. Sono contento di quello che abbiamo fatto, ho provato sempre a fare così, il mio percorso di DS è provare ad avere la squadra più pronta possibile, per poter farlo lavorare con tutti i giocatori. Non è chiusa la pianificazione, ma una parte importante del lavoro è stata fatta. È un motivo di orgoglio, di aver lavorato con tanta velocità e la fiducia della proprietà. Oggi è 26 giugno, siamo tranquilli, non dobbiamo guardare il FFP, il direttore finanziario sorride. Questo è importante, non tutte le squadre possono dire questo. A volte dimentichiamo che ci sono regole sportive ed economiche, tutti avete in testa situazioni diverse. La Roma l’anno scorso era in difficoltà, oggi è tranquilla. Abbiamo fatto 8-9 acquisti, c’è Javier qui”.
Di Francesco ha detto che ti farà giocare ala?
“No, mezz’ala”.
Per Pastore: Sabatini ha detto che hai faticato con la concorrenza dei campioni. Devi sentirti importante per rendere al meglio?
“Lui mi conosce bene, ogni volta che l’ho sentito parlare di me ha detto cose giuste. Lui mi ha portato qui, io non soffro la concorrenza, la concorrenza ti fa migliorare tanto. Il problema è quando la concorrenza non è giusta. Al PSG ci sono tanti giocatori, ma giocano quelli che devono giocare, che sono gli ultimi che arrivano. Io sono da 7 anni là, i primi anni ho giocato tutte le partite, poi con tanti giocatori è più difficile avere un posto fisso, specie cambiando allenatore ogni due anni. Ogni giocatore gioca in un modo, ogni allenatore ha i suoi gusti. Non potevo competere con Neymar, Neymar gioca per forza perché è un fenomeno. Ho cercato di venire qua a Roma per avere la concorrenza per sentirmi importante. È la cosa più importante che ho adesso”.
Per Monchi: è fiducioso di poter tenere Manolas e Pellegrini?
“Ho sentito 3-4 volte Kostas, in futuro farà il DS, gli piace. Lui è contento con la squadra, tutto quello che ho sentito di lui è rimanere qui, ho letto che il Chelsea può pagare la clausola, fino a oggi non so se abbia un allenatore. Non capisco. Mi sembra una situazione tranquilla. Rispetto a Pellegrini, una settimana fa ho avuto un appuntamento con Pocetta, non abbiamo parlato di niente di questa possibilità. Lorenzo e Kostas sono al 100% della Roma, è importante per il futuro”.
Per Pastore: un giudizio sul campionato italiano?
“Il calcio italiano l’ho seguito sempre, ho visto tutto da quando sono partito. È vero che la Juventus ha una squadra molto forte, ha sempre vinto il campionato. Ma in questi ultimi 2 anni ha fatto più fatica, altre squadre si sono rinforzate come Napoli e Roma. È normale che un giocatore quando gioca a calcio voglia vincere, non vengo qua per rimanere al quarto, quinto, terzo posto. Giocheremo per arrivare il più vicino possibile alla Juventus, la miglior cosa sarebbe arrivare alle ultime giornate con possibilità. La cosa importante è adattarsi alla squadra, il resto si vede in stagione. Sarà lunga, speriamo di fare meglio”.
Per Monchi: si parla di rivoluzione, ma molte critiche dicono che farlo non porta a vincere.
“Rispondo con la mia storia. Ho fatto sempre questo tipo di lavoro, se guardi il mio percorso ho fatto sempre tante entrate e uscite, e qualcosa ho vinto. Non faccio rivoluzioni, faccio quello che penso sia meglio per squadra, società, allenatore e calciatori. Abbiamo fatto una bella stagione, aver finito terzi e in semifinale è qualcosa di importante, non voglio fermarmi là. Sono sempre stato molto ambizioso. Per questo prendo una decisione, per fare una squadra più forte possibile. Poi il campionato dirà, ma quello che ho fatto fino ad oggi è quello che ho pensato che sia meglio per la società. Aspettiamo il futuro”.
Per Pastore: che impressione le ha fatto Monchi?
“Con lui ho parlato, è una persona di cui tutti mi hanno parlato bene. Parliamo la stessa lingua, è una persona giusta, che lavora molto bene, dove è stato ha fatto grandi cose. In Spagna è molto rispettato. Ho tanti amici che giocano lì, quando hanno visto le notizie che potevano dire là mi hanno detto di venire qui per lui. Ho un bel rapporto, sicuramente rimarrà così. Speriamo di fare cose importanti insieme”.
Per Monchi: a che punto è la situazione Bianda? Sarà aggregato in Prima Squadra?
“Dopo quello che ha detto Javier, potrebbe rinnovare prima di fare l’esordio (ride, ndr). Bianda non è chiusa, ma siamo molto vicini. È un ragazzo di prospettiva importante, è stato visto tante volte dai nostri scout. Mi piace prendere questi giocatori, significa che il lavoro della direzione sportiva ha i suoi frutti. Lui arriverà qui e si allenerà con la Prima Squadra, penso che al fianco del nostro staff tecnico possa crescere. Aspettiamo di chiudere la trattativa”.
Lo scorso anno la Roma ha raggiunto la semifinale di Champions League, qualche calciatore ti ha colpito in particolar modo?
“Ci sono dei grandi giocatori, ma devo ricordare che la Roma ha ricordato molto bene come squadra. Avere Dzeko è importante, segna sempre, è disposto bene per i palloni dei centrocampisti, ci sono Perotti ed El Shaarawy, sicuramente quando cominceremo ad allenarci guarderò più da vicino le qualità di ogni compagno per sfruttarle al massimo. Mi piace sempre capire come gioca ognuno, vedere le forze di ognuno per arrivare al massimo”.
Per Monchi: Alisson è incedibile? Quanto conta la volontà del calciatore in caso di trattative?
“Non esiste al mondo un giocatore incedibile. La risposta perfetta sarebbe dire che è incedibile, ma non posso dirlo perché non esiste. Se arrivano 500 milioni per Pastore, forse va via. Non c’è squadra al mondo che può parlare di giocatori incedibili”.
Per Pastore: nella scelta di tornare a Roma ha influito la famiglia? Sei consapevole che ai tifosi della Roma piacciono giocatori grintosi?
“La famiglia ha influito, mia moglie è di Palermo, era molto felice quando ha saputo di questa possibilità. Ho tantissima voglia di fare bene, sono un paio di anni che non mi vedete al top, per me venire qui è una rivincita”.
Per Monchi: l’esterno destro sarà un’operazione da fare o si adatteranno Perotti o El Shaarawy?
“Abbiamo tanti giocatori che possono farlo. Credo che una volta che siamo capaci di chiudere Bianda, dobbiamo fermarci un po’, allenarci e capire se manca qualcosa. Restano tanti giorni per andare negli USA e cominciare il campionato, dobbiamo lasciare tranquillità per capire dove possiamo rinforzarci. A volte fai una pianificazione e le cose cambiano, noi siamo pronti così ma non abbiamo chiuso”.