(D. M. Ruffolo) – È stata rigettata in modo netto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali dell’avvocato genovese ed ex presidente di Acea Luca Lanzalone. Questo quanto emerge dall’ordinanza del gip di Roma Maria Paola Tomaselli, che ha ritenuto necessaria la misura cautelare giù inflitta all’indagato per la vicenda dello Stadio della Roma.
Come si legge nell’ordinanza esiste «il pericolo di inquinamento probatorio e recidiva elevato dovuto alle relazioni con organi di vertice della politica e dell’amministrazione» da parte di Luca Lanzalone. Per questo lo stesso «deve restare ai domiciliari perché le giustificazioni rese dall’indagato in relazione, tra l’altro, alle utilità ricevute appaiono in taluni casi inverosimili e sempre contraddette dai dati probatori esistenti». Come quando aveva affermato al gip che il suo interesse nell’affare dello stadio era dovuto al fatto che: «Ero curioso, per questo mi sono occupato saltuariamente della vicenda». Spiegazioni che erano state smentite dai numerosi testimoni già ascoltati in Procura, tra cui la sindaca Virginia Raggi e il dg della Roma Mauro Baldissoni, che avevano identificato in Lanzalone l’uomo che si occupava dello Stadio per conto del Comune.