(F. Balzani) – L’entusiasmo per l’arrivo di Cristante e Kluivert sembra già un malinconico ricordo. La bufera sullo stadio della Roma ha investito tutti: tifosi, addetti ai lavori e, soprattutto, squadra e allenatore. La notizia degli arresti e dello stop all’iter dell’impianto è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Inaspettata, imprevedibile. Il dg Baldissoni – che ha seguito l’iter passo passo in questi anni – ne è venuto a conoscenza dalle agenzie di stampa, poco prima di imbarcarsi per Milano per partecipare all’assemblea sui diritti tv. «Non ne so nulla, ma non siamo coinvolti», è stato l’unico commento che ha rilasciato fuori la sede milanese della Lega Calcio. No comment pure degli altri dirigenti vicini a Pallotta. E nn silenzio anche capitan Totti che ieri ha incassato la reprimenda di Vittorio Sgarbi: «Lo avevo messo in guardia. Può occuparsi di calcio, come il campione che è, ma avrebbe fatto bene a tenersi lontano da quella immondizia, dove gli interessi materiali sono oltre qualsiasi interesse sportivo. Gli dirò: caro Totti avevo ragione io, ti sei messo in una vicenda che oggi mostra un profilo penale piuttosto grave». E la squadra? La notizia è piombata sui giocatori nelle varie località di vacanza e nei ritiri delle nazionali. «E ora che succede?», è la domanda che si sono posti tutti e che è rimbalzata tramite Whatsapp. Sorpresi da uno scandalo che non investe direttamente la Roma ma che avrà ripercussioni sul futuro. Alisson, per esempio, potrebbe convincersi una volta di più ad accettare la corte del Real Madrid. Secondo la stampa spagnola ieri il suo procuratore si è visto con la dirigenza del club iberico che fin qui non ha presentato un’offerta ufficiale. Questione di ore e Monchi si ritroverà una prima proposta. L’interruzione del progetto stadio provocherebbe inevitabilmente la vendita di alcuni asset pure per rientrare del debito con Goldman Sachs, prima dell’eventuale ricerca di un nuovo investitore. Un maxi prestito obbligazionario a lungo termine da oltre 200 milioni. E per asset si intendono i pezzi pregiati della rosa di Di Francesco: oltre ad Alisson, quindi, pure Nainggolan, Strootman, Manolas o Dzeko. Per ora da Trigoria arrivano rassicurazioni sulla continuità del progetto, ma tutti gli scenari a questo punto sono possibili. E la paura dello smantellamento della squadra ieri ha preso al cuore i tifosi che su radio e social hanno mostrato parecchia preoccupazione, pur riconoscendo l’estraneità dei tesserati della Roma all’ennesimo pasticcio italiano.