Le parole di Gaetano Micciché, presidente della Lega Serie A, riguardo a diritti televisivi e Stadio della Roma:
Soddisfatto dei 973 milioni incassati dalla serie A?
«Forniamo le cifre giuste, per cortesia. Ai 973,3 milioni tra Sky e Perform per l’utenza sul territorio nazionale, si devono aggiungere i 371 milioni per il mercato internazionale e i 35,5 per la Coppa Italia sul mercato domestico. Poi ci sono altri pacchetti per una quarantina di milioni: si supera quota 1,4 miliardi. Nel totale, un incremento rispetto al triennio 2015-2018 di circa 200 milioni. E poi ci sono bonus dai broadcaster che possono raggiungere 150 milioni all’anno e che sono collegati alla crescita degli abbonati: così la Lega è coinvolta nella creazione di valore e nei risultati, un meccanismo molto nuovo e incentivante. Si può fare sempre meglio certo…».
Ma quanta fatica per arrivare a questo risultato?
«C’è stata la naturale discussione per un problema così spinoso. La giusta osservazione è un’altra: nelle tre delibere decisive sull’argomento, il consenso dei 20 presidenti è stato unanime. Non è un risultato da poco».
Deluso dall’intervento della spagnola Mediapro?
«Sì, lo devo ammettere. Si è rivelata inadempiente e in certe occasioni i suoi responsabili hanno fatto dichiarazioni che non ho compreso. Non hanno poi seguito consigli e suggerimenti forniti per il bene generale».
Che scopo si è dato come presidente di Lega?
«Vorrei che si andasse oltre i 90’ della partita. La partita deve essere rivolta ad un interesse molto più ampio. Il calcio al servizio delle città, dell’appassionato, del tifoso. Un esempio progettuale: una piattaforma online della Lega, dove l’appassionato, che vuole andare allo stadio, visualizza il posto in tribuna, cerca e trova il biglietto giusto, si documenta non solo sulla squadra avversaria, ma anche sulla città che ospita quell’incontro, i mezzi di trasporto, treni e aerei per arrivarci, l’attività culturale in quella città e molti altri dati… Cosa le sembra?».
Ottima iniziativa. E poi?
«La Lega dovrà aiutare a diffondere e quindi vendere meglio il merchandising delle società di calcio. Si fa ancora poco in questa direzione. Non si ha idea dell’interesse che c’è, io stesso in questi giorni ho avuto tantissime richieste da gente impensabile, mi creda, per tutto ciò che gira attorno alle squadre e ai suoi campioni».
Preoccupato per la situazione stadi? Quello della Roma sta finendo male.
«Il mondo del calcio ha bisogno di stadi nuovi, che possono anche rappresentare occasione di sviluppo e riqualificazione del territorio e dei servizi, non fonte di speculazione o di illegalità. In Italia gli stadi sono per lo più vetusti e privi di servizi. E questo ha effetto sulla presenza del pubblico: tra le Leghe europee quella italiana è quella con meno spettatori dal vivo: la questione dello stadio della Roma deve essere affrontata e risolta rapidamente, tutelando legalità e interessi dei cittadini».
Fonte: Corsera