(K.K.) – Forse in molti non lo capiranno mai, altri invece già hanno fatto un passo mentale in avanti attendendo Javier Pastore come nuovo idolo del centrocampo giallorosso. La partenza di Radja Nainggolan in direzione Inter ha spaccato la tifoseria romanista, facendo infuriare, deludere, addirittura disperare moltissimi fan del belga che in quattro anni e mezzo per caratteristiche e furia agonistica è riuscito a diventare una sorta di idolo della Curva Sud.
Il d.s. Monchi ieri, durante la presentazione di Pastore appena arrivato dal PSG, si è preso le responsabilità della scelta, ammettendo di mettere sempre la faccia su ogni scelta di mercato senza rimpiangere nulla. Ma vanno un tantino comprese ed analizzate le motivazioni che hanno portato Monchi e la Roma a privarsi di un titolare come Nainggolan (per 24 milioni più due contropartite) per di più cedendolo ai rivali nerazzurri. Ecco quali sarebbero i motivi più validi e logici della scelta:
Un affare per il mercato della Roma – Nainggolan come detto è stato ceduto per 24 milioni cash più i cartellini di Santon e Zaniolo; la Roma ha comunque effettuato una plusvalenza sulla cessione del Ninja, giunto nella capitale per una cifra complessiva ed effettiva (come scritta a bilancio): l’acquisto di Nainggolan da parte dell’Inter vale 38 milioni e i giallorossi ottengono così una plusvalenza di 32 milioni totali, comprendendo la spesa effettuata nel 2014-2015 per ingaggiarlo dal Cagliari (circa 18 milioni) più gli ammortamenti previsti a bilancio. Un vero affare visto che quella di Nainggolan risulta finanziariamente la pluvalenza maggiore di sempre della Roma, superando quelle per Pjanic (28,2 milioni) e Marquinhos (27,9 milioni).
Il monte-ingaggi giallorosso respira – Dopo Edin Dzeko lo stipendio di Radja Nainggolan era il più alto della rosa romanista attuale: 4,25 milioni netti di stipendio all’anno, con contratto che sarebbe scaduto nel giugno 2021. Una spesa lorda da 7,77 milioni all’anno da parte della Roma che con la cessione del centrocampista ha alleggerito il monte-ingaggi, o meglio, ha fatto spazio all’arrivo di Javier Pastore che percepirà poco meno, ovvero 4 milioni netti a stagione.
Un carattere non proprio da ‘atleta’ – Ciò che più di tutto ha spinto forse la Roma a privarsi di Nainggolan è il carattere del calciatore classe ’88, che pur giunto da poco ai trent’anni di età continua con i suoi eccessi fuori dal campo che in casa giallorossa cominciavano a pesare. L’idea di Monchi e Baldissoni è quella di creare una squadra con atteggiamenti retti e priva di attrazioni ‘social’ di malcostume. Nainggolan in campo ha sempre dato il 110%, si è sbattuto per la maglia e non ha mai dato modo di sembrare svogliato e non professionale. Ma i video esagerati di Capodanno, le troppe interviste sui suoi eccessi e gli interventi su Instagram spesso sopra le righe possono aver spinto la Roma a metterlo sul mercato.
La questione tattica – Sarebbe da folli dire che Nainggolan sia un corpo ‘estraneo’ nel modulo di Eusebio Di Francesco, ma qualcosa dal punto di vista tattico la Roma voleva cambiarlo in mezzo al campo. Nel suo 4-3-3 è sempre mancata qualità, piedi buoni, assist decisivi, in particolare nel reparto mediano. La prima idea dei giallorossi è stata quella di tentare di cedere Kevin Strootman e sostituirlo con un elemento di qualità assoluta, un fantasista dai piedi educati; ma sono mancate le offerte per l’olandese e dunque ecco l’ipotesi Nainggolan all’Inter cadere a fagiuolo per liberare un posto tra i ‘rocciosi’ di centrocampo e aprire uno spiraglio per la fantasia. Quella di Pastore per l’appunto.
Inter unica vera pretendente – Allora la vera domanda dei tifosi resta: perché proprio all’Inter? La risposta è altrettanto rapida e semplice: perché l’Inter è l’unica società ad averlo cercato. Si era parlato di Chelsea o Atletico Madrid, ma Nainggolan interessava solo in tempi remoti. Per di più la mancata convocazione al Mondiale ha reso meno appetibile il belga a livello internazionale. L’Inter di Spalletti ha invece lavorato per averlo, ha trattato, ha inserito le contropartite tecniche preferite dalla Roma. Una volta decisa la cessione del Ninja non si poteva ignorare dunque l’unica offerta concreta di matrice interista.
GGR