(V. Di Corrado /A. Ossino) – E’ un interrogatorio fiume quello reso ieri dal costruttore Luca Parnasi. Nel carcere di Rebibbia il «faccia a faccia» tra l’indagato e i pm è durato più di 5 ore. E non è ancora finito. Il secondo round tra la procura e il «dominus» di un sistema basato, secondo gli inquirenti, sulla sistematica «sponsorizzazione» dei politici proseguirà oggi, alle 9,30. Il nuovo stadio della Roma, il ruolo assunto dall’avvocato Luca Lanzalone, i finanziamenti e i favori a esponenti di destra, sinistra, Lega e 5 Stelle. Sono numerosi gli aspetti che l’imprenditore, arrestato il 13 giugno scorso, ha cercato di chiarire.
L’ex presidente del gruppo Euronova, assistito dagli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrino, ha chiesto di essere ascoltato dai pm titolari dell’inchiesta, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia col gip di Milano (inizialmente era recluso a San Vittore). I pm hanno chiesto un riscontro sulle frasi contenute nelle intercettazioni. A cominciare dalla funzione di «amministratore di fatto» che la procura contesta a Lanzalone e su cui si basa il rapporto corruttivo che lo legherebbe a Parnasi. «E’ colui che ha risolto veramente il tema dello stadio di calcio della Roma, ormai siamo diventati amici. Si chiama Luca Lanzalone», spiega il costruttore al telefono. «E’ stato messo a Roma da Grillo per il problema dello stadio insieme al professore Fraccaro e Bonafede». «L’ho conosciuto in una riunione, in cui io ero praticamente spacciato perché avevano messo assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, che era un pazzo totale, assoluto, matto… A un certo punto – precisa Parnasi intercettato – la Raggi intuisce il fatto che poi alla fine se non avessi fatto lo stadio sarebbero stati problemi seri… per lei».
L’imprenditore ha dovuto dar conto anche dei finanziamenti alla politica. «Io spenderò qualche soldo sulle elezioni (…) è un investimento che io devo fare». Ancora: «Con i 5 Stelle abbiamo una forte credibilità, incontrerò anche la Lombardi fra una settimana e, secondo me, se vuoi la previsione di Luca Parnasi – spiega ai suoi collaboratori – c’è un rischio altissimo che questi facciano il Governo, magari con Matteo Salvini insieme. E quindi noi potremmo pure avere… incrociamo le dita, silenziosamente, senza sbandierarlo, un grande rapporto».
Fonte: il tempo