«Aver chiesto aiuto per mio figlio, è stata una leggerezza compiuta in buona fede». Lo ha detto l’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, rispondendo al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma. Civita si trova ai domiciliari e i suoi legali hanno presentato istanza di scarcerazione. Durante l’interrogatorio il consigliere regionale ha respinto le accuse sostenendo di non aver mai favorito l’imprenditore Parnasi «Ho chiesto di potere intervenire per mio figlio tre mesi dopo che era concluso l’iter della conferenza dei servizi. Non ho mai violato la legge, le decisioni della conferenza di servizio erano pubbliche».
Sui contatti con l’imprenditore Parnasi, in carcere a Milano, il difensore di Civita, Luca Petrucci, ha spiegato che il consigliere regionale «aveva contatti assolutamente sporadici, è una persona che conosce in maniera occasionale». Lanzalone? «Era uno del Comune, con lui soltanto incontri istituzionali e formali».
Fonte: Adnkronos