(S. Carina) – «Voglio ringraziare i tifosi giallorossi». Cinque parole per voltare pagina. Alisson è un calciatore del Liverpool. L’ufficialità arriverà nelle prossime ore quando il brasiliano svolgerà le visite mediche per conto della società inglese che verserà nelle casse giallorosse 75 milioni (bonus compresi), cifra record per un portiere. Il vuoto tecnico che il 25enne di Novo Hamburgo lascia sarà però difficile da colmare almeno nel breve periodo. Ne è consapevole Perotti: «Alisson è una perdita importante, era un elemento fondamentale. Ci ha fatto fare tanti punti l’anno scorso e ha salvato tante partite». Qualche numero a confermare le parole dell’argentino: 17 clean sheet in campionato su 37 gare (46%), 5 in Champions, 2 rigori parati, 79,6% è la percentuale delle parate effettuate. Non sono trascorsi nemmeno tre mesi e mezzo da quando il presidente Pallotta, infastidito dalle domande sul portiere, replicò: «Non capisco perché si parli tanto del suo futuro, non abbiamo intenzione di venderlo. Zero possibilità». Anche Di Francesco si era speso sulla sua permanenza: «Ho la sensazione che resterà con noi e questo, oltre a rendermi felice, sarà importante anche per la nostra crescita». I 5,5 milioni messi sul piatto per il ragazzo e i 75 offerti alla Roma (4 dei quali saranno girati all’Internacional come premio di formazione) hanno cambiato le carte in tavola. Ieri Alisson è rientrato a Roma dalle vacanze in Sardegna per incontrare il suo agente Zé Maria e uno degli intermediari che si è occupato più da vicino del trasferimento in Premier. Poi nel pomeriggio s’è imbarcato per Liverpool dall’aeroporto di Ciampino.
TESTA A TESTA – Ora la palla passa a Monchi. Tocca al ds proseguire il percorso di crescita che Di Francesco si era augurato con la permanenza del brasiliano. La Roma ha sinora acquistato 10 calciatori, alcuni dei quali talenti interessanti, altri dalla qualità indiscutibile, ma ha perso i due elementi, insieme a Dzeko, più forti della rosa. Se il sostituto di Nainggolan è già arrivato, quello di Alisson ancora no. Non bisognerà attendere molto. Il ds vorrebbe aggregarlo già con la squadra che partirà per la tournée negli Usa. Al momento Areola e Olsen (Cillesen più defilato per i costi dell’operazione), sono i nomi caldi con il francese che, visti i buoni rapporti con l’agente Raiola (più l’acquisto di Pastore), si fa preferire. Va convinto però il Psg che vorrebbe farlo crescere dietro Buffon. Senza contare che il club parigino chiede 30 milioni: la Roma conta di chiudere a meno di 25. Per questo motivo il profilo dello svedese (che costa la metà) rimane in corsa (ieri è circolato pure il nome di Zoet del Psv, smentito off record da Trigoria). Anche perché, una volta sistemato il nodo-portiere, dovrà essere completato il reparto avanzato. Piace Malcom del Bordeaux (vicino comunque all’Everton). Considerando Berardi come carta da giocarsi in extremis (oggi nuovo contatto con l’agente) e aspettando di capire i margini di manovra su Suso (sabato cda del Milan con l’insediamento degli uomini voluti dal fondo Elliott che delineeranno le strategie del club), ieri per Chiesa è arrivata la frenata della Fiorentina: «Abbiamo rifiutato offerte importanti per lui, Simeone e Milenkovic. Resisteremo con tutte le nostre forze, vogliamo tenerli». Dichiarazioni importanti, quelle di Andrea Della Valle. Che tuttavia, a fronte di un’offerta irrinunciabile, potrebbero anche venir meno. Alisson insegna.
Fonte: il messaggero