È stato come se un bravo caratterista, nella notte degli Oscar, avesse sfilato la statuetta agli attori protagonisti di un kolossal, senza peraltro suscitare alcun tipo di gelosie. Quella volta, il 10 aprile scorso, è andata proprio così. Con Kostas Manolas impazzito di felicità e simbolo di un Olimpico magico. (…) Ovvio che stavolta sarà tutta un’altra storia, anche perché la squadra di Valverde avrà solo il ricordo dei suoi tanti fuoriclasse ancora in vacanza. Ci sarà però Malcom, su cui Manolas si esprime al vetriolo. «Se non è voluto venire a Roma è meglio che sia andato al Barcellona. Può continuare là. Salutarlo? No, non lo conoscevo prima, non sapevo neppure il suo nome, perciò non c’è motivo per salutarlo». Per «vendicarsi», poi, sarebbe bello anche batterlo, sopratutto dopo il 4-1 rimediato col Tottenham. (…) In una Roma che fa del «trading» il proprio punto di forza, Manolasnon cede alle lusinghe. «L’ho detto trentamila volte che mi sono tirato fuori dal mercato e non voglio ripetermi. Rimane così. Per me non è facile pensare di andare via perché ho tutto, sto bene, sono in una città bellissima, in una squadra che ti dà tutto. Togliere la mia clausola rescissoria? Non ne abbiamo mai parlato, ma Monchi è tranquillo. Comunque ora vedo giocatori che non vogliono andare via. Per Alisson mi sembra di aver capito che lui avesse avuto un’offerta irrinunciabile e dobbiamo rispettarne la scelta. Se qualcuno vuole andare via, può farlo. Non bisogna mai farlo rimanere a forza nella squadra. Certo, Alisson è stato forse il miglior calciatore dell’anno scorso, però davanti a queste offerte non puoi fare niente, era un’offerta fuori mercato. Speriamo che Olsen e Mirante siano all’altezza. Lo svedese? Non posso giudicarlo, ma l’ho visto abbastanza bene, poi si vedrà in partita». (…)
Fonte: gazzetta dello sport