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Monchi: “Per Alisson offerta fuori mercato, Olsen una possibilità. Siamo ambiziosi ma con testa. Kluivert ha una qualità immensa”

Il ds Monchi ha parlato nel corso della conferenza stampa di presentazione di Justin Kluivert. Queste le sue dichiarazioni:

 “Un acquisto importante per noi, è un giocatore forte nel presente e fortissimo per il futuro. Lo conoscete tutti, ha un’immensa qualità, diventerà importante per la Roma”.

Quanto è stato difficile chiudere la trattativa?

“Trattativa complicata, un giocatore di prospettiva, voluto da tutti ma quando c’è la volontà del giocatore tutto diventa più facile. La prima volta che abbiamo avuto un appuntamento con Justin è stato importante per fargli capire che la Roma sarebbe stato un posto ideale per lui”.

Soddisfatto del ritiro?

“Molto, la scelta di lavorare qui è stata una bella scelta, ci siamo trovati benissimo. Un bel ritiro, abbiamo fatto quello che era nella testa del mister”.

Ceduto Alisson perché l’offerta era irrinunciabile? Olsen il favorito per il post Alisson?

“Non abbiamo ancora chiuso nulla. Alisson è a Liverpool, è vero, siamo in una trattativa molto avanzata ma ancora non è chiuso. Se tutto andrà bene si chiuderà presto. Il ds deve capire in ogni momento cosa sia meglio per la società. E non conta solo l’aspetto sportivo ma anche quello economico. È arrivata un’offerta fuori mercato, molto importante. Abbiamo valutato i pro e i contro e abbiamo fatto la scelta di parlare col Liverpool per trovare l’accordo. Non è una mancanza di ambizione. L’ambizione è la stessa, se non di più. Abbiamo venduto due giocatore importanti, Nainggolan e Alisson, prendendo 10 giocatori, prima di altri. Continuiamo a lavorare per trovare calciatori per diventare una squadra importante. L’ambizione è fare le cose con la testa. Senza la testa diventi sprovveduto. Non voglio fare cose che mettano in difficoltà la Roma. Guardiamo un esempio recente di una squadra importante del Paese che è fallita, un esempio di una squadra fortissima che attualmente invece non può giocare in Europa. Sono arrivato qui per provare a fare la squadra più forte possibile per tanti anni, non solo per un anno. Sono convintissimo al 100% che la farò ma prima di arrivare al decimo piano bisogna scalare tutti i piani. Lo scorso anno avevamo venduto Salah, Rüdiger, Paredes e abbiamo poi fatto la migliore stagione degli ultimi 10 anni. Bisogna avere ambizione ma con la testa. Alisson è fortissimo, non se sia il migliore del mondo ma sicuramente tra i più forti. Ma anche lui ha fatto un percorso: lo scorso anno, ceduto Szczesny, sembrava cadesse il mondo, ma avevamo  un grande portiere che aveva bisogno del suo tempo. So che il tempo non esiste per i tifosi ma a volte ce n’è bisogno. Olsen? Lui è una possibilità ma non l’unica. Lavoriamo con tranquillità ma senza fretta. Meglio trovare le condizioni economiche migliori che fare qualcosa per la pressione per la cessione di Alisson. La pressione più difficile da sopportare è la mia, nessuno mi mette più pressione di me stesso”.

Il fermento dei tifosi mette pressione sulle prossime operazioni di mercato? Olsen e Malcom renderebbero la Roma più competitiva?

“Non credo ci sia nessun ds più vicino al pensiero dei tifosi. A volte divento troppo tifoso, troppo, ma devo prendere delle decisioni per quello che è meglio per la società. Oggi saranno in parte arrabbiati, in parte no, ma sono tutti contenti quando vince la Roma. Questo è il mio lavoro, trovare la strada per conseguire la squadra più forte possibile per far contenti i tifosi. Mi metto nella loro testa: sono stanchi delle parole, Roma non fu fatta in un giorno, sto qui da 14 mesi, lasciatemi un po’ di tempo. Torno a prima: stiamo presentando Kluivert, che 3 mesi fa sembrava impossibile, lo volevano tutti ed è qui. Pastore anche sembrava possibile, anche a detta vostra, ed è qui. Malcom sembrava una follia e oggi mi dite voi stessi che è una possibilità. Giusto dire anche questo, non solo delle cessioni di Alisson e Nainggolan ma anche degli acquisti. Questo è il mio cellulare, ho tanti messaggi di complimenti, non solo per la cessione, ma per la squadra che stiamo facendo. Radja è andata via, era fortissimo, Alisson anche. Sono rimasti giocatori fortissimi, sono arrivati giocatori forti e ne arriveranno altri. Manca circa un mese alla fine del mercato, ci sono molte cose che mi fanno ben sperare”.

Quanto è stata importante la volontà di Alisson di andare via? Ha mai pensato di tenerlo?

“Posso solo ringraziare Alisson. Non ho mai sentito la sua pressione di voler andare via ma se ha accettato è perché gli piace andare via.  Se lui mi avesse detto di non voler andare sarebbe potuto arrivare anche un’offerta di 200 milioni… Non ho mai sofferto la sua pressione. Un ds deve capire il prima possibile ciò che succede. Leggendo di così tanti club interessati ad Alisson, come Real Madrid o Chelsea, potevo fare due cose: fare finta di niente, e andare avanti, o capire che qualcosa sarebbe potuto succedere e lavorare per trovare la soluzione migliore per la società. La gente poi dice che dico cose false ma qualsiasi cosa io dica o faccia lo faccio per la società. A volte devo fare cose che voi e i tifosi non capiscono ma lo faccio per la società. Nell’ultimo mese ho capito che qualcosa sarebbe successo. Poi magari non si sarebbe trovato l’accordo ma quando arrivano club forti economicamente bisogna iniziare a capire che qualcosa potrebbe succedere”.

I tanti acquisti fatti nella prima parte del mercato sono stati perfezionati alla luce della preventivata cessione di Alisson? Sarebbe stato lo stesso il mercato se il brasiliano fosse rimasto?

“Il mio modo di lavorare consiste nel cercare di avere la rosa il prima possibile, anche conoscendo il modo di lavorare del mister. Non sarebbe cambiato nulla se Alisson fosse rimasto. Tutte le operazioni sono state ben pensate”.

N’Zonzi un obiettivo? Seguendo il mercato delle altre la Roma è la seconda forza, ritenendo la Juve fuori portata?

“Complimenti intanto a N’Zonzi per il mondiale. Certo che mi piace, l’ho portato al Siviglia ma non è un obiettivo reale per noi, non posso dire altro. Sulla carta siamo tutti forti ma poi bisogna giocare. Lo scorso anno si parlava di una squadra che stava facendo un grandissimo mercato e poi no ha fatto una grande annata. Il mio obiettivo è di fare la squadra più forte possibile. L’allenatore non so se sia il più forte ma, sicuramente, tra i più forti in Italia. Abbiamo uno spogliatoio con testa e ambizione. C’è uno spirito di lavoro collettivo. Quando tutti vanno nella stessa direzioni è più facile andare diritti all’obiettivo”.

Il piano della squadra per Kluivert?

“La fiducia che abbiamo sul suo percorso è molto grande ma bisogna lavorare tanto. Lui arriva da un calcio diverso e deve adattarsi ma abbiamo tanta fiducia”.

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