(S. Carina) – Nove acquisti già effettuati. E altri due sono pronti. Per una volta Monchi non dovrà però intavolare trattative. I due in questione si trovano già a Trigoria. Si tratta di Karsdorp e Schick. La campagna di rafforzamento passa sì dalle giocate di Pastore, dagli inserimenti di Cristante e dai dribbling di Kluivert. Ma non può dimenticare la fisicità abbinata alla velocità di Karsdorp e i gol dell’attaccante ceco. Dovevano essere il quid in più nella passata stagione: 14 milioni più 5 di bonus il costo del difensore, 42 milioni diluiti in tre anni quello dell’ex Sampdoria. Si sono rivelati invece due delusioni. L’olandese per un duplice infortunio che gli ha regalato soltanto 82 minuti con il Crotone. Schick, invece, tolti i recuperi, non ha racimolato nemmeno mille minuti in campionato: appena 984, due gol, 22 presenze ma soltanto dieci da titolare. Numeri per entrambi da dimenticare.
TEMPO DI RIVINCITE – Alibi non mancano. Dopo il lento rientro per problemi al ginocchio destro, Karsdorp il 25 ottobre riporta la rottura del legamento crociato anteriore al ginocchio sinistro. Un dramma sportivo. Meno traumatico ma non più felice la parabola di Schick: firma per la Juve e non supera le visite mediche; ritorna sul mercato e si accorda con la Roma; salta la preparazione estiva e poi palesa evidenti difficoltà nel 4-3-3. Un paio di acuti (Spal e Barcellona) non bastano a risollevare la stagione. Ora le giustificazioni sono finite. Questa che prenderà il via il 9 luglio deve essere l’annata del riscatto. Tornare dopo un anno di stop per Karsdorp non è semplice. Le remore psicologiche non si cancellano in un attimo. Ed è proprio sotto l’aspetto mentale che la Roma si attende un salto di qualità. Gli input non mancano: dallo svolgere una vita d’atleta al tentativo d’inserirsi rapidamente nel gruppo, iniziando ad esempio a imparare l’italiano, cosa che ancora non fa dopo un anno. Singolare perché vicino a sé ha la moglie che invece conosce la nostra lingua perfettamente. Le ultime notizie che lo riguardano, lo vedevano allenarsi alle Maldive, in viaggio di nozze, in una palestra pluri-accessoriata. Ora è a Ibiza, pronto a tornare nella capitale sul finire della settimana. Monchi ci punta e lo considera un titolare. Quello che si augura di diventare Schick. Il ceco vuole recuperare il tempo perduto. Ha rinunciato a qualche giorno di vacanza che gli spettava per le amichevoli disputate con la propria nazionale a fine stagione, proprio per farsi trovare pronto. E così, dopo una decina di giorni in barca in Croazia, si è fatto affiancare da un tecnico ceco specializzato nell’hockey e nella boxe che gli ha stilato un programma di lavoro che l’attaccante sta seguendo in modo rigoroso, con tanto di report sui social di riferimento. Adesso bisognerà trovargli una collocazione in campo. Al momento, nella Roma che sta nascendo, Patrick sembra il vice Dzeko. Un po’ poco per una ragazzo pagato 42 milioni. A destra nel 4-3-3 ha palesato difficoltà ma proprio l’acquisto di Pastore potrebbe regalargli nuovi orizzonti: in coppia con Dzekonel 4-3-1-2 oppure a fianco dell’argentino nel 4-3-2-1 dietro il bosniaco. A parte i numeri, quello che più conta è che Schick si presenti con un piglio diverso. Lo scorso anno, alcuni atteggiamenti non lo hanno aiutato. Né con i compagni tantomeno con Di Francesco. Ora si riparte, è tempo di voltare pagina.
Fonte: il messaggero