Un primo incontro interlocutorio quello andato in scena ieri in Campidoglio. Promotrice dell’evento la sindaca di RomaVirginia Raggi che ha riunito intorno allo stesso tavolo il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti, il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni, l’assessore all’Urbanistica di Roma CapitaleLuca Montuori, e il nuovo amministratore delegato di Eurnova Giovanni Naccarato. Un incontro che ha chiuso una lunga giornata per la prima cittadina di Roma che poco primaaveva riunito gli assessori alla Mobilità Linda Meleo e al Bilancio Gianni Lemmetti, insieme all’uomo chiave di Atac Paolo Simioni e ancora Franco Giampaoletti, per capire come risolvere il futuro della municipalizzata del trasporto. Una duplice mossa con cui la Raggi ha tentato di stoppare le due falle più grandi all’interno della propria amministrazione prima del consueto rilassamento agostano. Sul fronte stadio non sono emerse sostanziali novità. La più rilevante probabilmente è quella rivelata dall’assessore Montuori e dal direttore Giampaoletti circa la due diligence messa in atto dal Comune sugli atti del procedimento di approvazione del progetto Tor di Valle. Stando a quanto filtra sarebbe emerso che la verifica in corso nei Dipartimenti Urbanistica, Trasporti, Ambiente, Patrimonio e Lavori Pubblici, non sarebbe vicina a conclusione, ed anzi sembrerebbe molto probabile che si possa andare avanti fino al prossimo settembre. Questo comporterebbe un ritardo nell’approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale della città(inizialmente previsto per la fine di luglio e l’inizio di agosto) non inferiore ai 3 mesi. Senza dimenticare il ruolo, non secondario, di Eurnova. Il Campidoglio non era certamente la sede dove svelare le strategie societarie predisposte da Naccarato, e infatti non sarebbero emerse sostanziali novità.
Quel che però ormai appare certo è che Luca Parnasi, finalmente ai domiciliari dopo oltre un mese di detenzione, non avrebbe più alcuna intenzione di rimanere in un mondo che lo ha letteralmente masticato dallo scorso 13 giugno. L’intenzione è quella di cedere la propria posizione all’interno del progetto stadio, rinunciando sostanzialmente al ruolo di proponente (insieme alla Stadio TDV Spa del presidente James Pallotta), tentando di recuperare risorse finanziare per lanciarsi in altre avventure. Passaggio essenziale in questa strategia è ovviamente la cessione dei terreni di Tor di Valle, acquisiti nel 2014 dalla Sais della famiglia Papalia per un totale di 42 milioni di euro, e che fino a 40 giorni fa venivano stimati sui 200. Oggi certamente il valore dei terreni è diminuito. La DeA Capital che aveva raggiunto un’intesa di massima con Eurnova ha deciso di farsi da parte. Altri acquirenti all’orizzonte non se ne vedono. I rischi di questa operazione al momento sono eccessivi per chiunque voglia realizzare un utile. L’unico soggetto realmente e legittimamente interessato continua a restare proprio la proprietà americana della Roma. Un po’ per salvaguardare quanto investito finora (oltre 70 milioni di euro), molto per continuare a sognare la degna casa per il club giallorosso. La sindaca nell’incontro di ieri avrebbe voluto proprio verificare queste disponibilità, dell’uno a farsi da parte, e dell’altro a farsi carico dell’intero progetto. Un tentativo che sarebbe però rimasto tale, ma che ha sicuramente avuto il merito di mettere intorno allo stesso tavolo, per la prima volta da quel fatidico 13 giugno, tutti gli attori coinvolti nel progetto. L’occasione è stata utile anche per fare il punto sulle indagini in corso della procura, e ribadire come l’inchiesta Rinascimento continui a non interessare lo stadio. E anche l’ultima testimonianza di Parnasi (che gli ha permesso di ottenere i domiciliari in virtù della collaborazione offerta) avrebbe confermato questo orientamento, pur aggravando la posizione di Luca Lanzalone, ex Presidente di Acea e soprattutto uomo forte del Movimento 5 Stelle a Roma. Anche questo non può non essere considerato un aspetto positivo della giornata di ieri. Una giornata che finalmente segna il ritorno del progetto stadio nell’agenda pubblica del Comune.
Fonte: il romanista