Luca Pellegrini, terzino sinistro della Roma, ha parlato davanti ai microfoni della tv di casa. Il calciatore cresciuto nel vivaio della Roma è stato tra i più positivi nella prima amichevole giocata contro il Latina, al rientro dopo una stagione vissuta ai box per l’infortunio al crociato. Queste le sue parole:
Che sensazioni hai?
“Sono tanto contento per l’inizio di questa stagione, mi sento bene ed era quello che volevo. Speriamo di continuare così”
Traspare la grande voglia che hai
“Dopo un anno un po’ così è il minimo se un calciatore ha fame di fare qualcosa di importante. Mi sento bene, posso crescere ancora molto fisicamente. Siamo solo all’inizio, mi sento bene ma dobbiamo continuare a spingere”
Nessuna paura al ritorno in campo
“No, zero paura perché il calcio è contrasto, è legittimo avere paura ma è stato uno dei problemi minori”
Spesso durante questi infortuni ci si lega a qualcuno che è stato vicino
“All’inizio, a parte i due preparatori Ed e Darcy, con Emerson con cui ho passato la riabilitazione e poi con Rick da dicembre, abbiamo passato le giornate insieme a spronarci l’un altro. Ho legato moltissimo con loro, certo crearli in campo sarebbe stato meglio…”
Qui ci sono due terzini come Tonetto e Candela…
“Apprendo da tutti loro, mi sono visto anche dei loro video. Uno ha solo da imparare da loro”
Hai un padre col calcio nel sangue: quanto conta la famiglia?
“Conta tanto, non gliel’ho mai detto ma con me forse non ha mai sbagliato niente. Soprattutto nei momenti più delicati. Mi tocca ringraziare pure papà, non lo volevo dire però…”
Che rapporto avevi con Kolarov? Cosa gli rubavi?
“Tutto. Anche come persona. Tosto? Abbastanza…(sorride, ndr). Alex per me è un esempio, oltre che per il ruolo come persona, per come fa. Magari qualche partitella vorrà saltarla pure lui no?! (Sorride, ndr) Sono contento di avere uno come lui davanti e posso solo migliorare in modo esponenziale, prima di tutto come persona. Viene prima l’uomo che il giocatore”
Non tutti si aspettavano che Kolarov facesse una stagione così
“E’ un grande professionista, ha dimostrato che non c’è bisogno per forza di un’età fisica particolare per giocare a calcio. Ride mai? Eh sì, eccome se ride…”
Hai avuto la percezione che questa società creda tanto in te?
“Non avessi avuto queste sensazioni probabilmente non sarei qui, devo ringraziare il direttore Monchi e il mister che hanno speso parole importanti per me. Ci sono cose che valgono più di una firma sul contratto, quando c’è fiducia questo va oltre le firme. L’impressione ce l’ho avuta eccome”
E’ diverso giocare a 4 o come esterno con una difesa a 3?
“Basta andare a vedere le partite di 4-5 anni fa, si vede che il ruolo è completamente cambiato. Giocare a 4 o a 5 è differente”
Il terzino di Di Francesco è molto dispendioso come ruolo…
“Corriamo tutti e corriamo tanto, ve lo posso assicurare. E’ normale che c’è chi fa più o meno fatica ma in base al ruolo. Il terzino diciamo che corre abbastanza, ve lo posso confermare”
Un terzino che ti è piaciuto al Mondiale o uno a cui ti ispiri?
“Uno che non mi aspettavo facesse così bene è Lucas Hernandez della Francia. E’ normale che come giocatore vorrei arrivare ad essere forte come Marcelo, mi ha impressionato molto però Hernandez: è solido in fase difensiva, spinge. Per una partita riesci a farlo magari, per 8-9 partite in un Mondiale non è facile”
Sono merce rara i difensori esterni ora e dove si vedono più giovani
“E’ diventato un ruolo completo, devi saper fare tutto”
Chi ti ha impressionato tra i nuovi e chi è il tuo compagno di giochi qua dentro?
“Fino a ieri lo era Mirko (Antonucci, ndr) perché stavamo in stanza insieme. I nuovi mi hanno fatto tutti una buona impressione, Kluivert già lo conoscevo perché da anni giochiamo contro il Nazionale, mi ha impressionato tanto Coric…Santon è un giocatore già affermato, Pastore uguale. Ante è quello che mi ha impressionato di più”
Obiettivo per la stagione?
“Fare il meglio possibile, Kolarov permettendo…”