(F. Salvatore) – L’inchiesta sul nuovo stadio della Roma provoca le prime conseguenze di natura extra giudiziaria. Due settimane fa l’indagine della procura ha portato agli arresti per corruzione del costruttore Luca Parnasi e di manager e politici del M5s, Pd e Forza Italia, scoprendo anche connessioni sospette tra manager della società Eurnova e dirigenti del Campidoglio e del ministero dei Beni Culturali. Ovvero tutte le amministrazioni che sono state interessate nell’iter per costruire lo stadio a Tor di Valle. Ma è di ieri la notizia delle dimissioni di uno dei vertici del Mibact coinvolti nell’inchiesta. Si tratta del capo dell’ufficio Legislativo Paolo Carpentieri, che ha annunciato la cessazione dell’incarico e il suo ritorno al Consiglio di Stato. E con una mail inviata ai suoi superiori del ministero ha esordito: «Purtroppo come avrete saputo sono stato mio malgrado coinvolto (non so ancora a che titolo, se indagato o no) nell’inchiesta sullo stadio della Roma ( avrei concordato due pareri con il prof. Amorosino). Non spendo neanche una parola per dire che ciascuno di voi ne è già certo, per il solo fatto di conoscermi e di avere lavorato con me e di sapere pertanto come io preparo e scrivo i pareri».
Quindi si è difeso, entrando nel merito: «In proposito dico solo che sono troppo presuntuoso (nella mia materia) per anche solo pensare di essere condizionabile nello scrivere di diritto amministrativo dei beni culturali ( fermo restando che, nel diritto come in tutte le scienze e conoscenze umane, l’ascolto e il confronto sono non solo fisiologici, ma indispensabili, ma parrebbe che la finissima intelligenza degli organi requirenti reputi la discussione giuridica in quanto tale un reato)».
Quindi, l’ex direttore ha concluso: «Comunque, le notizie apparse (con un’enfasi e una tempistica, devo dire, sospetta) sulla stampa dell’altro ieri sono bastate a rendere non proseguibile il mio incarico di Capo dell’ufficio Legislativo» . Una decisione che differisce in toto da quanto fatto da un altro dirigente del Mibact, il soprintendente Francesco Prosperetti. Indagato per aver accolto le istanze di Eurnova archiviando la proposta di vincolo architettonico sull’ippodromo di Tor di Valle e, sottoposto a un’inchiesta interna del ministero, è ancora al suo posto.
Intanto è fissata per giovedì l’udienza al tribunale del Riesame per l’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, e per l’ex vicepresidente del consiglio regionale di Fi, Adriano Palozzi. Per quanto riguarda Parnasi, invece, i pm ancora non hanno risposto sull’istanza di scarcerazione proposta dai suoi difensori dopo l’interrogatorio. Undici ore nel quale il costruttore ha fatto nomi e cognomi. Uno di questi, Luciano Ciocchetti, ha precisato di aver ricevuto dei contributi leciti, «che il mio mandatario elettorale ha provveduto a raccoglierli e a rendicontarli, lo scorso 25 maggio, al collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte di Appello di Roma».
Fonte: la repubblica