Un po’ il cuore in gola ce l’avrà eccome, soprattutto se poi Eusebio Di Francesco dovesse davvero decidere di mandarlo in campo dal via, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. E non sarà solo perché, in caso, sarebbe il suo esordio ufficiale da titolare nella Roma, dopo l’oltre mezzora giocata (bene) nella ripresa di Torino ma anche perché davanti avrebbe il suo passato più intenso, ma soprattutto perché difronte c’è l’Atalanta.
Già, perché se poi Cristante è arrivato alla Roma e in Nazionale molto del merito è proprio dell’Atalanta. E di Gian Piero Gasperini, uno che ha creduto in lui fin da subito, trasformandolo da centrocampista a «quasi» trequartista. Di fatto, uno dei centrocampisti migliori della scorsa stagione.
Un po’ interno, un po’ mezzala, un po’ trequartista, appunto, a secondo delle esigenze. E se oggi Cristante è uno dei centrocampisti che sa andare di più in verticale è anche per i tanti insegnamenti che gli ha consegnato il tecnico dell’Atalanta. “Anche se secondo me è più centrocampista che trequartista”, ha detto la scorsa settimana Di Francesco. Che, infatti, lo sta provando sempre come mezzala. Destra, esattamente, anche se poi il tecnico della Roma le mezzale spesso le cambia e le inverte, soprattutto a partita in corsa.
Oggi Cristante indossa la maglia numero 4 quella che apparteneva a Radja Nainggolan, uno che dentro l’Olimpico ha fatto innamorare di sé tanti cuori giallorossi. Lunedì affronterà anche questa sfida, oltre quella di un cartellino pagato 30 milioni (20 più 10 di bonus).