Nell’annata dell’abbondanza di giocatori e soluzioni, Strootman si piazza ancora al centro della Roma. Che, da due stagioni, ne ha riscoperto l’affidabilità: 45 e 44 partite hanno cancellato ogni dubbio su quel ginocchio sinistro che lo ha fatto disperare. Con Di Francesco ha ripreso definitivamente quota, scrive Ugo Trani su “Il Messaggero“: l’esperienza, la professionalità e l’universalità lo hanno reso indispensabile. Kevin è il centrocampista completo che sta bene in ogni sistema di gioco e ancor di più in ogni spogliatoio. E ora si tiene strette la squadra e la maglia. L’olandese vuole restare qui, proprio come l’amico Dzekoche rifiutò il trasferimento al Chelsea.
Garcia da mesi lo chiama al Marsiglia. Ma per Di Francesco il ruolo di Strootman è vitale per la Roma. Lo ha visto presentarsi, ad inizio estate, al top. Asciutto, tirato e motivato. A Torino lo ha subito schierato titolare, facendo capire agli emergenti Pellegrini e Cristante che per avere quel posto dovranno pedalare forte. L’ultima stagione è la perfetta sintesi di quanto Kevin sia per certi versi insostituibile. Su 51 partite, ne ha giocate 44. E 36 da titolare (26 in serie A, 9 in Champions e 1 in Coppa Italia). Solo in 3 è rimasto in panchina. Nessuna squalifica e 3 gare saltate per infortunio. Strootman non si piega: 3174 minuti, ai quali aggiungere quelli con l’Olanda. E in 7 match di fila ha recitato in campionato da regista (con De Rossi e Gonalons contemporaneamente out).
Il Marsiglia, al momento, non ha presentato alcuna offerta alla Roma. La stima di Garcia non basta anche se ieri Rudi ha rilanciato: “Abbiamo un buon sponsor auto e quindi possiamo andare in Inghilterra, Italia, Germania e Spagna per rimpiazzare Anguissa… Se non arriverà il 1° obiettivo, proveremo il 2° e poi il 3°. Se non prenderemo nessuno, faremo con quelli che abbiamo“. La richiesta della Roma (30 milioni) e soprattutto la volontà di Strootman frenano le ambizioni del club francese.