(K.Karimi-A.Papi) – Ecco i voti e le pagelle dei calciatori di Milan e Roma scesi in campo a San Siro per l’anticipo della 3.a giornata di campionato:
-MILAN-
Donnarumma 6; Calabria 6.5, Musacchio 6, Romagnoli 6.5, Rodriguez 6 (Laxalt 6); Kessié 7, Biglia 6.5, Bonaventura 6 (Cutrone 7); Suso 5.5, Higuain 7, Calhanoglu 6 (Castillejo s.v.). All: Gattuso 7
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-ROMA-
Olsen 5.5 – Tra i pali dimostra anche discreta efficacia, tralasciando la forma, ma sulle uscite è completamente lontano dall’essere sufficiente. Il problema è di impostazione e per quello che serve ad una squadra con la difesa alta non c è niente di più sbagliato
Fazio 5.5 – Un voto in più per il gol del momentaneo pareggio, perché per quanto concerne la prestazione difensiva meglio stendere un velo pietoso. Il vantaggio di Kessie nasce da una disattenzione sua su Rodriguez, tanto per cambiare.
Manolas 5.5 – Schierato da centrale della difesa a 3, ingaggio un duello senza esclusione di colpi con Higuain. Cala nel finale, dopo aver sbagliato una serie di appoggi comodi da mani nei capelli.
Marcano 5 – Non parte male nel suo esordio ufficiale con la Roma, ma dopo essersi addormentato sul vantaggio del Milan va in netta apnea. Sostituito a inizio ripresa. (dal 46′ El Shaarawy 5.5 – Vivace ma quasi mai pericoloso).
Karsdorp 6 – Considerando la lunga inattività risulta tra i meno peggio della serata romanista. In difficoltà nel modulo del primo tempo, più a suo agio con la difesa a quattro. Deve arrendersi alla fatica. (dal 79′ Santon s.v.)
De Rossi 6 – Le sue chiusure sono ancora una volta determinanti a coprire le magagne difensive. Resta negli occhi la posizione sbagliata sul gol di Cutrone, ma non può sempre mettere una pezza sui troppi ed inenarrabili errori dei compagni.
Nzonzi 5.5 – La sua unica colpa è quella di essere rimasto, fuori condizione, in campo per 90 minuti ed oltre. L’errore da cui nasce la rete del 2-1 rossonera è figlia della fatica e della lucidità persa. Solido ma macchinoso, aveva anche realizzato il gol del vantaggio romanista frenato poi dal VAR.
Kolarov 5.5 – Le fatiche del Mondiale pesano e ciò si evince anche dalla sua prova. Per ora si limita ad andamenti lenti e a questo Roma abituata al suo apporto basilare, non può bastare.
Pastore 4.5 – Ritmi blandi, mai uno spunto o un guizzo, nascosto dietro i colossi del centrocampo rossonero. Non ha la giusta cattiveria e personalità per prendere per mano la Roma, imparagonabile con il Nainggolan che in quel ruolo qualche anno fa faceva impazzire San Siro a suon di gol. (dal 68′ Cristante 5.5 – Dovrebbe dare lucidità e fisicità, rimedia solo un giallo sciocco interrompendo un’azione giallorossa favorevole).
Dzeko 6 – Ce la mette tutta per far salire la squadra ma tutto questo sforzo lo paga in lucidità sotto porta (vedi occasione nei minuti finali con tiro comodo a lato). Non si può sempre prescindere da lui, sarebbe troppo.
Schick 5.5 – Invocato a gran voce dalla piazza per giocarsi le sue chance di titolare, viene messo nelle condizioni tattiche migliori per rendere, ovvero da seconda punta. Ne esce una prestazione di troppi alti e bassi senza la giusta incisività. Nella ripresa parte largo da destra, ma il copione non cambia. Quando esploderà?
all. Di Francesco – Gli chiedono la difesa a 3 e lui accontenta gli analisti. Bisogna vedere Schick al fianco di Dzeko, detto fatto. Pastore tra le linee da trequartista, manco a dirlo. Purtroppo nonostante tutti gli sforzi di cambiare ne viene fuori solo una gran confusione. L’unica certezza è che questa squadra tutto è tranne che costruita per la sua idea di calcio, dal portiere fino agli attaccanti. Adesso sarà il primo capro espiatorio, ma le colpe sono molto più in alto. Come sempre.
GGR