Quel 28 maggio lì, (…), u probabilmente il giorno più intenso della storia calcistica di Diego Perotti. Ma fu soprattutto il giorno in cui el monito entrò nel cuore di ogni romanista, segnando in pieno recupero il 3-2 al Genoa. Gol che portò la Roma in extremis in Champions e, soprattutto, non rovinò la festa dell’addio al calcio di Francesco Totti. Da quel giorno lì ad oggi c’è tutto un mondo che è cambiato intorno a Perotti. A livello familiare, con la nascita del piccolo Romeo (…). Ma anche a livello sportivo: prima con la delusione del Mondiale perso all’ultimo soffio, poi con le tante voci di mercato. In quei 14 mesi l’uomo della Champions (suo anche il gol al Qarabag, fondamentale per gli ottavi) è diventato un «sopportato». Nel senso che la Roma sta provando a piazzarlo, per prendere poi l’esterno destro. Ieri a Trigoria si è affacciato anche Giuffrida, l’agente di Perotti. Con Monchi ha parlato della situazione, anche se una soluzione è difficile, perché Perotti a Roma sta bene e ci vuole restare (del resto, gli è stato rinnovato il contratto fino al 2022 appena 8 mesi fa). E perché andare via vorrebbe dire solo abbracciare una soluzione di livello (il Milan lo sarebbe, anche se il sogno è quello di tornare un giorno a giocare al Boca Juniors). (…). Intanto Perotti ha raccontato il suo momento a Espn qualche giorno fa: «La mancata convocazione al Mondiale è stata una delle delusioni più grandi della mia carriera, ma chiudere l’avventura a Roma senza vincere neanche un trofeo sarebbe un dolore ancora più grande. (…). Vincere un trofeo qui sarebbe bellissimo, lo so. (…)»
Fonte: Gasport