(M. Ferretti) – Altro che calcio d’agosto. Nel giro di poche ore, tra venerdì e sabato prossimi, prima si concluderà il mercato e poi partirà il campionato. Si (ri)comincia a fare sul serio, anche se gli ombrelloni sono ancora aperti e la fine delle vacanze non appare all’orizzonte. Ma, si sa, il calcio comanda su tutto e la vita degli italiani sarà, in qualche modo, condizionata dal pallone che torna a rimbalzare. Sta per partire un campionato – sulla carta – bello come pochi altri nel recente passato e non soltanto per la presenza di Cristiano Ronaldo. Il pensiero corre anche alle novità legate al calendario, con partite programmate anche durante le festività natalizie. Una specie di rivoluzione culturale, per l’Italia; una mossa che da altre parti, vedi l’Inghilterra, ha avuto un successo clamoroso.
L’IPOTETICA GRIGLIA C’è la Juventus, anche se mancano ancora cinque giorni prima dello stop alle trattative, in testa a tutti i pronostici legati alla vittoria finale, che per i bianconeri sarebbe l’ottava consecutiva. Fa strano pensare, ne converrete, che la squadra che ha uno dei due migliori calciatori al mondo tra le proprie fila non riesca a vincere ancora lo scudetto italiano. In certi casi, si dice che uno non vince perché non vuole vincere, magari perché proiettato verso altri traguardi. Leggi la Champions. Se tutto invece dovesse andare secondo copione, l’impressione che si giocherebbe soltanto per il secondo posto diventerebbe praticamente una certezza. Anche se le altre pretendenti stanno cercando di tenere, in qualche modo, il passo. Il Napoli, secondo a maggio, ha perso Maurizio Sarri e preso Carlo Ancelotti: un cambio totale di filosofia, mentre la squadra – bene o male – è rimasta quella ma con un evidente (per ora) problema tra i pali. La Roma, terza, ha ampliato la propria rosa ma l’undici apparentemente titolare non è all’altezza di quello precedente, per le perdite di Alisson e Nainggolan. Entro venerdì serve, obbligatoria, un’impennata sul mercato per completare un gruppo in cui latitano un esterno alto mancino da impiegare a destra, che EDF chiede dalla passata stagione, e un centrocampista centrale. Non poco. L’Inter si è rivoluzionata, amplificando la propria cifra tecnica: arrivi importanti e importanti conferme. Luciano Spalletti ha l’imbarazzo della scelta in tutti i reparti, starà a lui non fare confusione. La Lazio ha perso de Vrij e Anderson ma ha tenuto (per ora) Milinkovic Savic. Simone Inzaghi è maestro nell’arte di far bene con chiunque abbia a disposizione ed è proprio lui, con la sua idea di gioco, l’arma in più della squadra biancoceleste. Anche se avere con sè il capocannoniere del passato campionato, Immobile, non fa mai male.
EFFETTI SPECIALI Occhio al Milan, che ha voluto perdere Bonucci ma ha portato a casa Higuain e Caldara, oltre a Reina e Strinic. Forze nuove (e che forze!) anche fuori dal campo, quindi massima attenzione ad un club che ha voglia di rilanciarsi all’ennesima potenza.
Se non ci fosse stato Cristiano Ronaldo in maglia bianconera, saremmo qui a parlare di un campionato in vetta più o meno equilibrato, con tanti bomber sparsi in ogni angolo d’Italia; il fatto che CR7 sia juventino non significa, però, che il torneo sarà deciso già sotto Natale. Questo lo pensano tutti da Torino in giù (fino a Napoli: oltre la Serie A non esiste), sperando che non sia solo un’illusione estiva.
Fonte: il messaggero