(A. Austini) – Dire quello che molti pensano ma non hanno il coraggio di esternare. James Pallotta è così, piaccia o meno. Lo ha fatto lo scorso anno esprimendo dubbi sul Milan cinese, si ripete su Cristiano Ronaldo alla Juventus. Acquisto sensazionale, per carità, ma anche un affare che pesa tanto nel bilancio bianconero. “Quando ho saputo dell’arrivo di CR7 a Torino – racconta il presidente giallorosso rispondendo alle domande di Manolas e Kluivert nel simpatico show sui social organizzato dal club – ho pensato che fosse positivo per la Serie A. Ma mi sono anche chiesto: come lo pagano? Non l’ho presa come una cosa negativa per la Roma, dicendo: “Oddio lo ha comprato la Juve”. Negli ultimi anni la Serie A era un po’ sottovalutata, tatticamente si giocano partite diverse dal resto del mondo, per questo non credo che Ronaldo segnerà 60 gol: avrà potenziatmente pm difficolta che in Spagna”. La Juve e l’asso portoghese sono pronti a smentire Pallotta, intanto però c’è un investimento da 360 milioni complessivi da gestire in 4 anni che ha già portato un primo sacrificio nel mega scambio Bonucci-Caldara-Higuain.
Una strategia ponderata, come quella della Roma che rispetto alle milanesi, ad esempio, ha un rispetto rigoroso del fair play fmanziario Uefa. “La cessione pia difficile? Mi piaceva molto Salah -spiega Pallotta – vendere Alisson non è stato facile, Nainggolan è un guerriero. Ma la gente deve capire che a volte si è costretti a fare certe scelte e allora bisogna ricavarne il massimo possibile. Poi speri di acquistare giocatori che siano migliori”. Ecco, quello che sta provando a fare Monchi, ancora speranzoso di poter riaprire la pista N’Zonzi. Ieri il francese è tornato al Siviglia dove oggi riprenderà ad allenarsi e parlare coi dirigenti. I club di Premier, nello specifico Everton e Arsenal, hanno tempo fino a domani per prenderlo, altrimenti la Roma torna in gioco, a patto che N’Zonzi abbassi le pretese sull’ingaggio: ha chiesto 4.2 milioni netti più bonus. L’alternativa nr.1 è Samassekou, ma la trattativa col Salisburgo è molto più complessa di quanto si pensi. Monchi tiene vivi altri obiettivi e per ora non affonda il colpo su un attaccante esterno. Deve vendere Gonalons, che continua a rifiutare tutto e a questo punto difficilmente andrà in Premier, e poi, eventualmente, Perotti. Smentito dal Betis il passaggio di Sanabria al West Ham per 22 milioni di euro: la metà, 11, sarebbero spettati alla Roma che intanto tessera il baby Cassano, 15 anni, esterno del Barletta. Il cognome promette bene.