No, Nicolò Zaniolo non è un raccomandato. Beh, sì, verrebbe istintivo pensarlo vedendolo fra i convocati della Nazionale, quella maggiore, nonostante un curriculum da zero presenze in A e solo sette in B. In realtà, il 19enne ragazzone (190 centimetri) di Massa ha la fortuna di essersi affacciato al calcio che conta nel momento in cui alla guida degli azzurri è stato chiamato un «matto», genio-ribelle da calciatore, amante del bello e dell’azzardo da tecnico, Roberto Mancini per intenderci. [..] Di suo, Zaniolo (suo padre Igor è stato un attaccante da oltre 100 presenze tra B e C) ha finora dimostrato di saper cogliere e interpretare nel modo migliore ogni occasione che gli si è presentata davanti, compreso il recente Europeo Under 19: Italia seconda, Nicolò grande protagonista. Nel giro di due anni è successo di tutto: scartato dalla Fiorentina, passato all’Entella con esordio in B a 17 anni, quindi ecco l’Inter Primavera con cui ha vinto il campionato, infine il passaggio alla Roma e la convocazione azzurra. A Milano ha avuto l’umiltà di «retrocedere» senza storie nella Primavera, intuendo quanto potesse essere importante lavorare con un tecnico come Stefano Vecchi, un santone a livello giovanile. In nerazzurro, gol-partita nella semifinale Primavera contro la Juve e assist decisivo per Colidio nella finale-scudettino contro la Fiorentina. [..] Zaniolo è arrivato a Roma nell’ambito dell’operazione Nainggolan, e sembrava destinato al prestito. Poi, un giorno, il d.s. giallorosso Monchi spiazzò tutti: «Siamo rimasti impressionati dal livello di Zaniolo. Pensavamo di aspettare sei mesi, ma è già pronto per giocare». Raccomandato no, e forse è davvero un predestinato.
Fonte: Gasport