Eusebio Di Francesco ha soffiato ieri su 49 candeline nella tranquillità familiare, lontani gli echi di polemiche e discussioni, almeno fino a domani, quando la squadra riprenderà a lavorare. Fresco di un delicato intervento agli occhi, il tecnico giallorosso non è intenzionato a mollare, aggrappato a una panchina che sente quanto mai sua, convinto che ci siano tutti i margini per risollevare una stagione appena iniziata, scrive Francesca Ferrazza su “Repubblica“.
Ripartendo dalle sue convinzioni tattiche (il 4- 3- 3), disposto a fare anche dei sacrifici illustri pur di ritrovare la via smarrita. D’altra parte è Monchi a indicare gli obiettivi che la Roma, insieme al suo allenatore, deve perseguire. “La più grande ambizione è quella di costruire un modello economico che sia sostenibile e stabile – spiega il dirigente a Sport Illustrated – mentre a livello sportivo ci prefiggiamo di portare il club più vicino possibile al massimo livello. Sono questi i miei obiettivi“. Non parla di vittorie, non illude neanche lui i tifosi, anche lui sulla strada seguita poi da Totti (“Lottiamo per il secondo posto e per superare il girone Champions“), il ds, che ammette: “Qui posso lavorare in autonomia, la Roma mi permette di essere me stesso, mantenendo indipendenza e responsabilità, avendo la possibilità di continuare il mio lavoro“.