Fabio Capello, tecnico dell’ultimo scudetto della Roma ha rilasciato un’intervista a Il Romanista, eccone uno stralcio:
“A Milano, però, non ho visto una Roma troppo brutta. Ho visto due squadre diverse, tra il primo e il secondo tempo. Nei primi 45′ ho visto poca incisività, determinazione. Non attaccava cercando di imporre un gioco e così, inevitabilmente, è andata in svantaggio. Nella ripresa le cose sono cambiate, ha pareggiato e ha avuto diverse chance per portare a casa i tre punti”.
Problema di modulo?
“Non credo in questi numeri che si usano per identificare una squadra. La Roma a Milano ha giocato con tre difensori mentre il Milan aveva una punta sola. Serviva più personalità, più grinta. Fateli giocare col 9-1, così tutti quanti devono correre, sia per difendere che per attaccare. Così si possono vincere le partite”.
Troppi passaggi all’indietro:
“Perché si fanno? Adesso si usa fare così. Non hanno senso, in più se li sbagli possono derivarne conseguenze deleterie. È un atteggiamento mentale sbagliato, ci sono squadre che lavorano tanto sul recupero della palla e possono fare male. Quando la riprendi, serve attaccare gli avversari, non tornare indietro. La Samp fa così, verticalizza subito. E guardate come ha segnato Defrel al Napoli”.