Giornata di vigilia per Real Madrid e Roma; alle ore 19 va in scena allo stadio Santiago Bernabeu la conferenza stampa giallorossa di Eusebio Di Francesco e Daniele De Rossi:
De Rossi, è difficile decifrare la Roma. Negli ultimi mesi alcune delusioni, si può attendere di più?
“Noi siamo i primi a chiedere di più a noi stessi, non è facile paragonare la notte contro il Barcellona, con un percorso netto col mister, a questa nuova stagione che non è iniziata bene. Io penso a quella Roma lì, criticata poco prima per altre battute d’arresto. Se la stagione si è risolta in maniera soddisfacente posso essere fiducioso”.
Di Francesco, l’entusiasmo si stia delapidando?
“La Champions non è ancora cominciata, parlare di entusiasmo decaduto è troppo, mi sembra di vivere a Roma. Sta a noi fare prestazioni diverse, giocare con convinzione e determinazione. Mi auguro che da domani si veda una squadra con rabbia e desiderio di far male agli avversari”.
Daniele, lo spogliatoio sente la perdita di giocatori importanti?
“Le stagione da sempre sono figlie del mercato, è così che funziona nello sport. A Roma è sempre così, a prescindere dalla proprietà, si vendevano anche prima giocatori forti e si compravano altri che diventavano anche più forti di quelli precedenti. E’ il destino di questa società, inutile rivangare. Abbiamo ceduto l’anno scorso giocatori importanti, ma abbiamo raggiungo obiettivi impensabili”.
Il Real è diverso da quello di Zidane?
“Non avendo Ronaldo potrebbe essere più squadra, che gioca in pressione. Addormentano la partita, sono più continui, non ha perso qualità e passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Noi dobbiamo avere la capacità di migliorarci, dalle nostre pecche. Con il Chievo abbiamo giocato con continuità, ma c’è mancata la fase difensiva più determinata. Dobbiamo crescere e difendere meglio”.
De Rossi, Sergio Ramos ha detto che il Real vince anche senza Ronaldo. Da capitano, cosa scatta quando il gruppo perde un fuoriclasse?
“Il mercato lo fanno tutti, non so cosa si prova a cedere un giocatore che ha vinto 5 volte il Pallone d’oro. Il Real aveva forse bisogno di uno scossone importante, bisogna fare questo e sostenere chi gioca, lavorare come abbiamo sempre fatto”.
Di Francesco, il Real senza Cristiano è migliore o peggiore?
“Fretta nei giudizi, il Real a me piace, Asensio è il futuro del Real. Non è Ronaldo per caratteristiche ma lavora benissimo per squadra e compagni, dunque è stato sostituito più che degnamente. Il Real nella sua vita calcistica si è fatto conoscere come Real, non come Real Ronaldo”.
Ti preoccupa più la difesa imballata o Dzeko che ‘sbuffa’ e tiene il broncio?
“Dzeko ci darà una grossa mano, ci sta che si arrabbi se non trova il gol. La fase difensiva mi preoccupa, cerchiamo di lavorare per dare solidità ad una fase qualitativa e migliore. Dobbiamo pensare da squadra, il problema è da risolvere tutti assieme”.
Qual è il giocatore più pericoloso del Real Madrid per lei mister?
“Difficile scegliere, però direi Sergio Ramos. Un difensore, centrocampista e attaccante, sa fare tutto, è veramente forte”.
De Rossi, sei stato multato per la fascia da capitano. Continuerai nelle prossime partite a giocare con questa fascia?
“Ho parlato col mister e con Florenzi, la cosa che mi sta dando fastidio è che sono rimasto solo io insieme a quelli della Fiorentina. Io devo rispettare delle motivazioni più importanti per tenere il punto su una questione che importante non è. Non c’era bisogno di prendere tale provvedimento e uniformare tutti con questa fascia. Il calcio italiano ha problemi più importanti, la gente dice che la regola è inutile, tenteranno di cambiarla i vari Tommasi o Costacurta. Non mi leva il sonno, ma devo rispettare i miei colleghi della Fiorentina e già l’altro giorno ho detto che metterò quella della Serie A sperando che cambi la legge, lo faccio per rispetto dei viola e di chi non c’è più”.
Di Francesco, ci può sorprendere con scelte tattiche da ‘pazzi’?
“Si potrei sorprendere, tanti sono i pensieri ma le scelte alla fine devo farle io, in maniera ponderata. La partita è insidiosa e bella da giocare, vogliamo viverla come l’anno scorso. Deve riaccendersi l’anima della Roma, i sistemi di gioco non sono i veri problemi, lo sono gli atteggiamenti, la crescita dei giocatori, difendere meglio”.
De Rossi, questa è la miglior partita per ricominciare?
“No, se avessi potuto avrei scelto qualcun altro. Però perché no, magari un risultato positivo qui ci farebbe ritrovare slancio e fiducia, ricordare quanto siamo stati forti qualche mese fa e ritornare ad esserlo”.
Di francesco, vedendo insieme Nzonzi e De Rossi le impone di modificare l’assetto?
“Sono due giocatori che possono coesistere, lo hanno dimostrato con l’Atalanta, nel secondo tempo col Milan. Nzonzi può fare la mezzala, può farlo anche domani, ma voglio più aggressività. I numeri del secondo tempo col Chievo sono ottimi, abbiamo poi preso un gol da fuori col 4-3-3 e per distrazioni nel finale. Non eravamo stati bravi già nel primo tempo tra le linee. Gli equilibri e la mentalità devono sempre rimanere tali”.
Daniele, si è parlato della cessione di Strootman come una mazzata. La verità qual’è?
“Io non mi sento di passaggio a Roma, i calciatori sono lavoratori di passaggio dappertutto, sono pochi come me che restano da qualche parte per tanto tempo. La Roma ha degli esempi di giocatori che sono legati al club, ma il calcio è fatto di trasferimenti. L’abbattimento per non vedere più alcuni compagni di squadra può durare qualche giorno, poi dobbiamo lavorare e andare avanti. Ci si può chiamare e vedere, come con Radja e Kevin, ma il calcio è questo”.
Daniele, puoi dirci qualcosa sull’allenatore Di Francesco da capitano?
“Non cambia la mia opinione, non è il primo allenatore criticato dall’ambiente. E’ normale a Roma, vogliamo tutto quanto subito, ma lo stesso è a Madrid. E’ un allenatore che al primo anno di calcio importante ha portato la Roma dove non era mai stata, ha una filosofia ben precisa che ha portato risultati. So che non è felice, come noi, ma metterlo in discussione va oltre le sue qualità. E’ in discussione Spalletti all’Inter, come tutti quelli che non portano subito risultati”.
Mister, domani devi portare 7 giocatori. Come sta Perotti?
“Perotti verrà in panchina, altri in tribuna, devo fare delle scelte perché siamo in tanti. Vanno fatte scelte anche di crescita, a volte una tribuna può aiutare calciatori che pensano di essere già bravini e arrivati”.
Di Francesco, Kluivert può giocare domani?
“Faccio un discorso generale, di crescita. Lui deve lavorare nei movimenti, nei concetti tattici. Ha grande istinto e alla lunga farà grande cose. Dirvi oggi che è pronto per fare una stagione importante è prematuro, ma ha grandi mezzi”.
De Rossi, sarà una delle ultime gare di alto livello per te?
“Pochi stadi mi hanno dato emozioni come il Bernabeu. Potrebbe essere l’ultima volta, ma c’è da giocare una partita molto importante, farlo in questo tempio è emozionante. Per i calciatori è un onore”.
Daniele, l’ultima volta che sei venuto qui l’Italia ha perso con la Spagna. Ti aiuterà a portare un po’ di rabbia?
“Sono entrato negli spogliatoi, ho preso un’aria di negatività che voglio cancellare. Quella sera ha rovinato la Nazionale, ma non mi porto nulal in campo, pensiamo a quando abbiamo passato il turno negli ottavi o quando segnò Totti”.
Di Francesco, può dirci qualcosa sullo sputo a suo figlio da Douglas Costa?
“Sono indignato su ciò che ho letto di Federico, che avrebbe detto cose gravi a Costa. Lui è stato un grande uomo, sono orgoglioso come padre. Non ha preso scuse ed è assurdo. Non dovrei dirlo io, ma da quello che si è visto sono rammaricato. E’ passato da vittima a colpevole, è assurdo, sono i social che hanno anche augurato la morte a me e mio figlio”.
De Rossi, senza Ronaldo è sollevato?
“Non ci sono grandi rivali come Ronaldo, ma ce ne saranno tanti forti che non avrò affatto sollievo. Avessero venduto 8-9 sarebbe stato meglio. Lui è una fonte di gol, ma il Real è pieno di giocatori forti, difficile trovare punti deboli, lo guardo con grande ammirazione”.
Pensate che la Roma può ripetere il cammino di Champions dello scorso anno?
Di Francesco: “C’è un percorso di crescita, quando si ottiene il risultato dello scorso anno ci si aspetta tanto. Dipenderà dalle nostre prestazioni, ma noi viviamo per lo straordinario, non per l’ordinario”.
De Rossi: “Lo scorso anno avevamo poca fiducia per il passaggio del primo turno. Ripetere un’impresa così richiede impegno, qualità e costanza, quello poi arriva con le vittorie ed i risultati positivi”.
GGR