(K.Karimi – A.Papi) – Ecco i voti e le pagelle della sfida odierna tra Roma e Chievo Verona, lunch-match della 4.a giornata di Serie A:
-ROMA-
Olsen 5 – Non sono gli errori singoli, ma la prestazione nell’insieme. Sintomo di insicurezza e facile battibilità. Mai inserito finora nel gioco dell’allenatore e nei movimenti difensivi, restio nell’uscita, apparso poco reattivo anche tra i pali. Insufficienza da dividere con chi l’ha scelto.
Florenzi 6.5 – Era già sembrato in avvio di stagione il più in forma, confermando anche oggi la predisposizione a spingere. Un assist al bacio per El Shaarawy e tanta abnegazione. I dolori al ginocchio sono alle spalle. (dal 71′ Karsdorp 5.5 – Non ha grosse colpe sul 2-2 finale ma è apparso confuso come il resto dei compagni, pagando il concitato finale).
Manolas 5.5 – Non è un colpevole primario, ma in una gara in cui si prendono due gol facili dall’ultima della classe non può raggiungere un giudizio sufficiente. Serve la sua leadership in campo per rialzare una difesa troppo brutta per essere vera.
Juan Jesus 5 – Quando non impegnato eccessivamente appare anche un discreto stopper mancino, ma appena Stepinski inizia a impensierirlo sono dolori. Dorme nell’occasione del 2-2, non meglio del peggior Fazio visto di recente.
Kolarov 5.5 – Brutta copia del regista a tutto campo dello scorso anno. Peserà il Mondiale o una condizione atletica non ottimale, fatto sta che gioca per proprio conto sprecando discese invitanti.
Nzonzi 6 – Finché il fiato lo accompagna tiene bene in mano le redini del centrocampo, coprando porzioni di campo maggiori rispetto al De Rossi regista. Cala alla distanza, e ciò si nota nel giro palla della squadra.
Pellegrini 5 – Ha tutte le condizioni per rendere al meglio: pubblico e società dalla sua parte, lavora con lo stesso allenatore da 4 anni ed è sostenuto da gran parte dell’opinione pubblica. Ma si fatica ad intravedere qualità. Siamo già ai tempi dei giudizi? (dal 71′ De Rossi 5 – Non entra in partita, risulta un cambio inutile e partecipa alla disfatta finale).
Cristante 6 – Le cose migliori le fa negli inserimenti centrali, quando è vicino alla porta, vedi il gol del momentaneo 2-0. Non è giocatore da palleggio, bensì da trequarti. Il suo dinamismo ne limita l’impiego da mezzala, quando si abbassa non trova i ritmi giusti.
Ünder 5 – Non è il folletto spacca partite ammirato da gennaio dello scorso campionato. Si accende raramente e non è mai incisivo, anche contro avversari di bassa caratura come Barba o Bani. Si contano pochi tentativi verso lo specchio da parte sua. (dal 85′ Kluivert s.v.).
Dzeko 5.5 – Ottimo in manovra, pessimo sotto porta. L’assist a Cristante è da grande giocatore, ma quando serve commette errori e pecca di immobilismo davanti a Sorrentino. Non è il classico bomber d’area, ma la zampata servirebbe ogni tanto.
El Shaarawy 6.5 – L’unico veramente in partita dall’inizio alla fine, con il Chievo non tradisce mai timbrando il primo centro stagionale. A tratti servirlo sembra l’unica soluzione offensiva per la Roma di oggi. Ispirato nell’uno contro uno, è forse il punto da cui ripartire anche a Madrid.
All. Di Francesco – Se ci troviamo a scrivere sempre le stesso cose vuol dire che la squadra non gira e non segue i dettami del suo allenatore. Un anno e tre mesi sono più che sufficienti per imprimere le proprie idee ed imporre un gioco, ma questa Roma è lontana anni luce dall’essere accettabile e continua. Le principali responsabilità non sono le sue, ma a farne le spese rischia di essere proprio il mister. Il concetto è chiaro: giocatori acquistati non fanno al caso suo, ma più che sufficienti per battere una ‘piccola’ all’Olimpico.
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-CHIEVO VERONA-
Sorrentino 6.5; Tomovic 5, Rossettini 6, Bani 6, Barba 6.5; Radovanovic 6, Obi 5 (Hetemaj 6), Rigoni 5.5 (De Paoli s.v.), Birsa 6.5 (Leris 6.5), Stepinski 6.5, Giaccherini 6.5. All: D’Anna
GGR