(F. Balzani) – La penna è più potente della spada. In questo caso si può dire proprio così. Il libro di Francesco Totti (l’autobiografia Un Capitano) che sarà presentato stasera al Colosseo, ha già scatenato un terremoto a Trigoria. Il primo (e sicuramente non ultimo) obiettivo dello storico numero 10 – che oggi compie 42 anni – è Franco Baldini col quale il rapporto è gelido dal 2011 quando l’allora dg definì Totti «pigro». Da ieri però la guerra rimasta sopita in questi anni è esplosa fragorosa. L’attuale consigliere di Pallotta, nonché membro del nuovo Comitato Esecutivo, ha reso noto la sua volontà di lasciare il Comitato ma non il ruolo di consulente, a causa di un capitolo in cui l’ex capitano ha rivelato come sia stato proprio Baldini a farlo smettere di giocare.
Ecco il discorso fatto dal dirigente al capitano: «Ho voluto e sostenuto Spalletti perché sapevo che la pensava come me. Anni fa ti dissi che volevo venderti, ma ogni allenatore che contattavo mi chiedeva la garanzia della tua presenza. Spalletti non me l’ha chiesta, anzi. Del resto sappiamo tutti che in queste ultime stagioni la tua presenza è stata un peso per la Roma. Vedrai che la prossima stagione la Roma, liberata da una presenza così ingombrante, e per la quale nutre una profonda gratitudine, aprirà un nuovo capitolo della sua storia». Totti replica: «Vorrei fare il vice presidente. Non perché io tenga particolarmente alle cariche, ma vorrei essere il più alto in grado a Trigoria». La risposta di Baldini: «Non ti serve, Francesco. Tu sei Totti…».
Le anticipazioni sono arrivata alle orecchie del manager toscano che avrebbe comunicato a Pallotta la sua volontà di lasciare il comitato esecutivo, visti i rapporti tesi con lo stesso Totti, oggi dirigente del club. Da Trigoria sono arrivate secche smentite, ma c’è un virgolettato dello stesso Baldini – che non rilascia interviste da 5 anni – a Il Romanista che avvalora la tesi: «È parola di Capitano, non vedo come possa discuterla con la minima speranza di seminare almeno un dubbio». La notizia delle presunte dimissioni è arrivata a Boston dove Pallotta non ha avuto dubbi: «Non mi è ancora arrivata alcuna comunicazione, ma nel caso arrivasse respingerò sicuramente le dimissioni».
Ma a breve Pallotta potrebbe trovarsi sul tavolo proprio le dimissioni di Totti. Nel libro, infatti, ci sono riferimenti anche al resto della dirigenza che non ha mai perdonato per l’epilogo della sua carriera. Un modo per prendere le distanze e preparare l’addio che potrebbe essere anticipato, forse in concomitanza col possibile esonero di Di Francesco.