Quando, al 36’del primo tempo, è uscito dal campo Pastore – risentimento al polpaccio sinistro – in molti aspettavano l’ingresso di Bryan Cristante.
Invece, come scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera, Di Francesco ha mandato in campo Lorenzo Pellegrini, piazzandolo trequartista “alla Perrotta”, con il doppio compito di aggredire Biglia e di provare a far male alla Lazio.
Il suo gol, il primo nel derby, ha messo in discesa la gara della formazione giallorossa. Lo ha fatto in un modo che non avrebbe mai immaginato, con un colpo di tacco che sta diventando un marchio di fabbrica in casa romanista dopo i due di Pastore contro Atalanta e Frosinone.
C’è l’impronta indelebile di Pellegrini in tutti i gol della Roma: è stato lui a conquistare la punizione che poi Kolarov ha trasformato nel gol del 2-1, ed è stato sempre lui a disegnare un cross sulla testa di Federico Fazio per la rete del definitivo 3-1.
“È stata una bella emozione – le parole di Lorenzo Pellegrini – cercavo il gol da tempo, sono felice che sia successo nel derby perché può essere la partita della svolta”.