Nei prossimi giorni Eusebio Di Francesco avrà le mani in pasta con un lavoro non banale per ricostruire psicologicamente un duo di giocatori che questo inizio di stagione ha messo in crisi. Senza bisogno di stenderli sul lettino, l’allenatore si dovrà occupare di Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante, usciti un po’ destabilizzati dall’inizio di stagione, compresa la parentesi in azzurro. I due centrocampisti azzurri stanno facendo fatica a mettere in mostra le loro qualità. Pellegrini ad esempio, su 5 partite stagionali, ha giocato solo i primi tempi contro l’Atalanta e la Polonia, venendo sostituito in entrambi i casi nell’intervallo dopo due prove deludenti. Contro il Portogallo è andato addirittura in tribuna. Lorenzo ha scelto di restare a Roma per ereditare virtualmente un ruolo alla Totti, De Rossi e Florenzi. Per farlo ha chiesto anche garanzie tecniche, che sono parse arrivare con la partenza di Strootman. A quel punto, però, qualcosa è sembrato non andare per il verso giusto.
Discorso diverso per Cristante. Sulla carta, come Pellegrini, è il centrocampista perfetto per il 4-3-3 di Di Francesco, perché ha corsa e capacità d’inserimenti. Anche lui, delle 5 partite stagionali finora disputate, è partito titolare solo due volte (Atalanta e Portogallo), non brillando in nessuno dei due casi e finendo sostituito. Gli spiccioli giocati invece nel finale contro il Torino erano stati promettenti, a differenza di quelli messi insieme a San Siro contro il Milan. Morale: uno come lui è da rigenerare in fretta pena polemiche, perché la Roma deve senz’altro evitare investimenti non convincenti.
Fonte: gazzettadellosport