(G. Lengua) – «Presidente della Roma? Perché no». Il passo è semplice per Francesco Totti che in un futuro prossimo si immagina ai vertici del club giallorosso. E pensare che, dopo l’addio al calcio, in un incontro con Franco Baldini a Londra, aveva chiesto di diventare il vice presidente della società. Ma l’allora consulente di Pallotta e oggi neo dimissionario (ha salutato anche l’amministratore delegato Umberto Gandini) gli rispose che era impossibile. Ieri Francesco ha festeggiato il suo compleanno numero 42, il 28 maggio del 2017 (giorno dell’addio al calcio) è ormai alle spalle e l’ex capitano si è abituato agli spalti pur di stare vicino alla sua amata Roma. Sì, perché di questo si tratta per Totti: la Roma ce l’ha tatuata sul cuore, per lui sarebbe un grande sforzo, al momento, interrompere la routine fatta di allenamenti, colloqui con i giocatori, partite e trasferte. Ed è per questo che il modo migliore per festeggiare gli anni è stato trascorrere la mattinata al centro tecnico di Trigoria: ha ringraziato i dipendenti per gli auguri, ha visto l’allenamento e ha scambiato qualche parola con Monchi e Di Francesco. «Secondo me non è ancora cresciuto, gli consiglio di cominciare a leggere molti libri per capire quello che vuole fare. Per fare il passo successivo servono tante conoscenze», il consiglio affettuoso del tecnico e amico, compagno dello Scudetto.
IL PUNTO INTERROGATIVO – «Adesso fare da tramite tra società e giocatori è il ruolo che mi si addice, poi nella vita tutto può succedere. Spero di trovare un lavoro che mi piaccia e che mi faccia stare sereno. Il futuro è sempre un punto interrogativo. Quello che è certo è che cercherò di fare sempre il bene di questo club, da presidente, vicepresidente o anche semplice collaboratore», ha detto Totti nelle interviste televisive concesse prima della presentazione – al Colosseo – della sua biografia. Francesco ha poi commentato le dimissioni di Franco Baldini dal comitato esecutivo del club dovute alla sua volontà di indurlo a lasciare il calcio ingaggiando Luciano Spalletti: «Io non speravo che se ne andasse e spero non si arrabbi nessun altro. Non devo togliermi sassolini e non devo fare arrabbiare nessuno». L’ultimo derby, Totti lo ha giocato il 30 aprile del 2017, Spalletti lo ha buttato nella mischia per soli 17 minuti. Domani l’ex capitano sarà in tribuna a tifare una squadra in difficoltà: «È un match molto sentito a Roma, diverso da tutte gli altri. Spero che sabato ci sia un grande gara. Se dovessimo vincere per me sarebbe un grande regalo». A indossare la fascia di capitano sarà De Rossi: «Portarla è un peso e una responsabilità. Quando urlano un capitano, c’è solo un capitano, mi giro ma non è per me», le parole di Daniele durante un siparietto con l’amico Francesco.
Fonte: Il Messaggero