(D. Moio)– La soluzione, non scontata, all’inizio complicato della Roma arriva dal suo vecchio direttore sportivo. Quel Walter Sabatini che romanista lo è stato per cinque anni e che in fondo non si è mai scrollato di dosso la patina di giallorosso che ti si appiccica addosso quando vivi, come ha fatto lui, le stanze di Trigoria: «Saranno i tifosi a trascinare la squadra e a riportarla lì dove deve essere, come hanno sempre fatto», ha detto l’attuale responsabile dell’area tecnica della Sampdoria a Il Romanista quando lunedì è tornato nella capitale per partecipare all’open day di un’accademy blucerchiata. (…). «I tifosi giallorossi non sono “educabili”, vivono un sentimento straordinario per la loro squadra. Saranno vicini al gruppo in un momento difficile, anche se in realtà si tratta di un momento normale. C’è stata una sconfitta, io non ne farei una tragedia». Un’analisi passionale ma allo stesso modo fredda, frutto anche del ruolo di osservatore esterno rivestito adesso da Sabatini. Pur non spingendosi in giudizi tecnici, nell’ultima parte del suo discorso, l’ex ds dice una cosa che sa molto di romanista gettando acqua sul fuoco delle polemiche post Milan-Roma. (…). La fiducia riposta da Sabatini nei tifosi della Roma non è certo cosa nuova, quando vestiva ancora i panni di dirigente della Roma si rivolse proprio a loro in uno dei momenti più bui della sua gestione: «Aiutate questa c… di squadra, statele vicino», disse a quanti si erano riuniti all’esterno dei cancelli di Trigoria per contestare una Roma che era stata appena sbattuta fuori dagli ottavi di finale di Europa League con un brutto 3-0 casalingo patito per mano della Fiorentina. (…). Al di là dei presidenti, dei dirigenti, degli allenatori, dei direttori sportivi, dei giocatori, si chiamino essi De Rossi, Alisson, Nainggolan, Strootman, Manolas o Dzeko, c’è la Roma e ci sono i suoi tifosi. Sempre, anche per gli ex.
Fonte: Il Romanista