(A. Austini) – Il monumento vivente dentro il Monumento. Totti al Colosseo, un binomio che vale di per sé la serata. Roma aveva salutato il Francesco calciatore all’Olimpico piangendo tutti insieme in quel 28 maggio 2017 indimenticabile, unico. E ora ritrova il Totti dirigente che ha appena scritto la sua biografia insieme al giornalista Paolo Condò. “Sarà il primo libro che leggo, finora sto a zero”. Inizia così la presentazione di “Un capitano”, edito da Rizzoli e in vendita da ieri, allestita dentro l’anfiteatro più suggestivo del mondo. Una battuta che fa subito capire i toni dell’evento. Niente formalità, ma una gag dietro l’altro, con la spontaneità di un Totti più divertente che mai. In fondo è sempre lo stesso di prima, anche se ora va in giro in giacca e cravatta per gli stadi d’Italia. “Non è cresciuto molto – gli dice in modo quasi paternale Di Francesco, prima compagno e ora allenatore da proteggere e consigliare – perché secondo me non sa ancora bene cosa vuole fare da grande. Perciò gli consiglio di iniziare a leggerli davvero i libri, lo aiuterà a capire meglio”. Eusebio è l’ultimo amico a salire sul palco del Colosseo, una sfilata di ex giocatori, allenatori, dirigenti, politici. C’è anche la sindaca Raggi a regalare un annedoto: “Andavo alla stessa scuola di Francesco, la Pascoli, non lo conoscevo ma si parlava già di lui perché tutti sapevano che stava per diventare un calciatore della Roma”. Fantastica la replica di Totti: “Ti credo che non mi vedevi, non ci venivo quasi mai a scuola!”.
Fonte: Il Tempo