Campo Testaccio è tornato alla luce. Il fitto bosco che lo copriva è stato spazzato via. Ma ora i residenti aspettano di conoscerne il futuro. L’intervento di bonifica infatti, partito a metà settembre, è terminato. E così, dopo 12 anni di abbandono, è tornato il campo di gioco che ha dato i natali alla AS Roma. Per anni infatti l’erba è cresciuta incolta, trasformandosi in veri e propri alberi.
È venuta su, indisturbata, una vegetazione fittissima che ha dato non pochi pensieri al vicino asilo “I coccetti” di via Zabaglia. Il nido infatti, confinando con Campo Testaccio, ha temuto per anni di vedersi invadere da topi e serpenti. In quell’area verde abbandonata c’era di tutto. Ne sanno qualcosa gli operatori del servizio giardini e dell’Ama che sono intervenuti per la bonifica con ruspe e attrezzi: hanno portato via qualcosa come 8 tonnellate di rifiuti. Praticamente una mini discarica a cielo aperto. Una fossa comune in cui sono state trovate buche profonde anche 7 metri. Su quel campo, infatti, andrà svolto un duro lavoro di ripristino per far sì che torni ad essere un vero campo di gioco.
«Affinché non sia un intervento tampone – sottolinea Alessandro Cochi, dirigente sport per Fratelli d’Italia di Roma e Lazio – rimaniamo in attesa di conoscere tempi certi per il bando definitivo. Torno a ribadire che il campo deve restare ad uso esclusivamente sportivo anche in virtù del regolamento per gli impianti sportivi comunali approvato nei mesi scorsi». Anche perché l’erba ricresce velocemente, soprattutto in vista della pioggia, e si rischia che ricominci tutto daccapo.
Fonte: leggo