(M. Ferretti) – Dai un’occhiata alla formazione e pensi: chi può risolverla? Leggi i nomi, li soppesi, li rileggi e arrivi alla conclusione che se non ci penserà lui difficilmente ci penserà un altro. Perché sarà pure nervoso, scontroso, astioso, presuntuoso e permaloso (qualsiasi cosa che finisce in oso va bene), ma resta sempre il più talentuoso del gruppo di EDF. L’Edin Dzeko di fine ottobre 2018 non rappresenta una sicurezza, ma – formazione alla mano – è l’unico che ti dà l’idea di poter essere decisivo. In prima persona, in compartecipazione o con l’assistenza di un compagno. Sì, certo: conta la squadra, ma in alcune occasioni conta di più il singolo. Contano, insomma, quelli bravi che fanno girare la squadra, specie quando il gioco non rappresenta il tuo punto di forza. Trascinatori, li chiamano. E in Champions, Dzeko non si è mai fatto guardare dietro. Un autentico trascinatore. Come accaduto l’altra volta all’Olimpico contro i cechi del Viktoria (tripletta) oppure nella passata stagione praticamente contro tutti. Scopri, leggendo anche le statistiche della partita, che Edin non è esattamente un ammazzacska, avendo segnato nella sua florida carriera soltanto un gol (e peraltro inutile) alla squadra di Mosca nei cinque precedenti faccia a faccia.
PROPRIO LUI! – Ma il passato, che non si dimentica, sta lì per essere cancellato, e così ti fai avvolgere da un (forse) ingiustificato alone di ottimismo, ricordando anche che per il bosniaco si tratta della partita numero 150 con la Roma. E che, quindi, ci starebbe bene uno straccio di festeggiamento. O no? Fatto sta che dopo mezzora di (non) gioco, la Roma passa in vantaggio con Edin (proprio lui!) scaltro e abile nel deviare nella porta russa sguarnita un assist stratosferico di Pellegrini. Tutto esattamente come nel copione sognato prima del fischio d’avvio di Sidiropoulos, cioè mentre si leggevano le formazioni. Ma per festeggiare meglio la 150esima, ecco prima dell’intervallo la doppietta, stavolta con l’assistenza di El Shaarawy. Per un totale di 10 reti nelle ultime 8 sfide europee, 80 in giallorosso. Media 0,53 a gara. Ripetiamo: mezzo gol a partita con la maglia della Roma. Una sorta di leggenda. Dzeko, ancora con i giusti atteggiamenti, indossa poi i panni dell’assist-man per Under: terzo gol della Roma e tutti a casa. Accompagnati da una domanda martellante nella capoccia: ma contro la Spal, chi aveva giocato? Il fratello di Edin e i cugini scarsi degli altri romanisti? Una domanda che, forse, non avrà mai una risposta attendibile. «Serve più continuità e più qualità», il parere di Dzeko. A buon intenditore…
Fonte: Il Messaggero