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La Roma sulle Spal di Dzeko

 (A. Angeloni) – Il ciclo pesante comincia con una partita, in teoria, meno pesante. E all’Olimpico dove, sempre in teoria, la Roma ha il vantaggio di giocare davanti alla sua gente, quindi con un pizzico di vantaggio in più. Ma il problema, e questo Di Francesco lo sa: 1) Che la Spal, il famoso avversario non pesante rispetto a CskaNapoliFiorentina, non è poi così modesto come sembra, anche se viene da 4 sconfitte consecutive 2) Che l’Olimpico non è più quel terreno dove non passa nessuno, o come si diceva un tempo, nemmeno lo straniero. La Roma, in casa, fino a ora ha sconfitto solo Frosinone e Lazio, lasciando due punti all’Atalanta e due al Chievo. Per non parlare poi della stagione scorsa, quando la squadra di Di Francesco nel suo stadio ha perso ben sei volte, con Inter, Napoli, Atalanta, Sampdoria, Milan e Fiorentina, un record negativo che eguaglia il bilancio di più di settanta anni fa, stagione 1946/47. E questo stona con la storia della Roma: un conto è la regola dell’Olimpico, un conto le eccezioni.

MA BENEDETTO PATRIK – Poi, in aggiunta a queste situazioni ecco i problemini non previsti. Vedi l’infortuniello di Schick, che costringe Dzeko agli straordinari. Edin, dopo le fatiche con la nazionale, è pronto riprendere la targhetta insostituibile e attaccarsela sulla schiena: ha il dovere di continuare a segnare, con la Spal può raggiungere Da Costa, con 79 gol, al 9° posto della classifica dei bomber romanisti di tutti i tempi, per vedere quindi da ancora più vicino Delvecchio, ottavo con 83 gol. Difficile pensare che possa Edin saltare pure le sfide con Cska, Napoli e Fiorentina, quindi si prepara al filotto, il problema è che filotto dopo filotto, lo ritroviamo con la lingua per terra. Ma che altro può fare se Schick c’è e non c’è (guai al flessore, non convocato, al suo posto il Primavera Cangiano)? Il turnover, oggi, riguarda altri.

L’ALTRA ROTAZIONE – Tocca a El Shaarawy, ad esempio. Che si gioca il posto con Kluivert (in netto vantaggio l’olandese), a destra UnderSanton sarà messo a riposo per ridare spazio a Florenzi, a sinistra il giovane Lu. Pellegrini è stato designato ufficialmente come vice Kolarov. De Rossi è out, quindi spazio a Cristante, che ha bisogno di ritrovare un po’ di fiducia e continuità in più. Oggi al fianco di Nzonzi, come con il Plzen. Di Francesco ha bisogno di continuare con il sistema di gioco visto nella fase di resurrezione, ovvero il 4-2-3-1. Che a Empoli non è andato benissimo, ma quella sera si era alla fine di un mini ciclo portato avanti con una certa tensione. Stavolta si ricomincia con stimoli e con una sicurezza diversa. Anche se teme la trappola Spal e soprattutto certe distrazioni interne: l’idea di affrontare una squadra che arriva a Roma reduce da una striscia di 4 sconfitte consecutive in campionato (solo in una occasione, nella stagione 1963-64, ha raggiunto il record negativo di 5 di fila), può condizionare in negativo il gruppo, rilassarlo (senza alcun motivo). Ecco perché l’allenatore dopo l’allenamento di ieri ha evitato di comunicare/o far capire ai giocatori chi andrà in campo contro la Spal. Li vuole in tensione per una partita che facile non è. Renderla facile, questo sì, si può. Si deve.

Fonte: il messaggero

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