MILANO E FINANZA (A. MONTANARI) – Adesso che la road map è definita e che il Comune sostiene il progetto, iniziano a fioccare le avance da parte dei principali costruttori italiani per realizzare il nuovo stadio di proprietà della Roma. Giovanni Naccarato, il nuovo amministratore delegato di Eurnova(la società di sviluppo immobiliare di Luca Parnasi, agli arresti domiciliari, che doveva affiancare il club giallorosso nella costruzione) ha incontri anche bisettimanali con i tecnici della giunta Raggi sulle tematiche relative alla variante da approvare e alla convenzione da definire. Si analizzano tutti gli aspetti: dall’impiantistica per l’illuminazione alla viabilità, dalle infrastrutture di trasporto alle osservazioni delle associazioni ed enti coinvolti.
Nel mentre è partita formalmente l’asta per la cessione della stessa Eurnova. Anche perché servono capitali ingenti per definire l’intero progetto studiato da James Pallotta (valore dell’intervento a Tor di Valle: 1,7 miliardi) e per realizzare l’impianto di proprietà, che costerà 300 milioni. E così ci sarebbero già stati i primi contatti per i potenziali compratori e il management di Eurnova. Interessati al cantiere sono i principali gruppi del settore. A partire, secondo quanto appreso da fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, dalla Pizzarotti di Parma, al gruppo Gavio di Tortona, per finire al numero uno tra i general contractor nazionali, ovvero Salini Impregilo. Tra i nomi che si sono avvicinati per studiare il dossier figura anche quello dell’imprenditore Giorgio Girondi a capo della Ufi Filters e della holding Ggg. In posizione di vantaggio rispetto ai competitor sembrano però essere già Pizzarotti e soprattutto Salini Impregilo, anche se la famiglia Gavio, attiva nel settore delle costruzioni e delle opere infrastrutturali con Itinera, è un osso duro.
La necessità di procedere alla definizione degli ultimi step burocratici e la volontà di Pallotta di avviare il cantiere fanno sì che la partita sul futuro di Eurnova stia entrando sempre più nel vivo. Anche perché, nel frattempo, l’imprenditore americano, che controlla la società di progetto Stadio Tdv, sta portando avanti le trattative con il colosso Starwood per quel che attiene alla parte di business center e di ricettività e sta trattando, ormai da un anno, con Goldman Sachs le modalità per reperire nuova fmanza per 400 milioni. Per Pallotta, tra l’altro, l’alleato Starwood, sarebbe preferibile anche per la parte stadio. Anche se i general contractor italiani stanno affilando le armi per non perdere il treno del progetto.