Da Lorenzo a Luca il passo è breve. Fanno entrambi di cognome Pellegrini ma non sono parenti, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il centrocampista è un nazionale azzurro, giocatore già navigato che ora, nel ruolo di trequartista, ha trovato la sua consacrazione. Il terzino, invece, è un 19enne in rampa di lancio.
Da Lorenzo a Luca il passo è breve. Fanno entrambi di cognome Pellegrini ma non sono parenti, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il centrocampista è un nazionale azzurro, giocatore già navigato che ora, nel ruolo di trequartista, ha trovato la sua consacrazione. Il terzino, invece, è un 19enne in rampa di lancio.
A Trigoria hanno il timore che il ragazzo possa montarsi la testa. Ma che abbia qualcosa di speciale, lo si intuisce appena tocca il pallone. Ieri Di Francesco ha confermato quanto trapelava ormai da un paio di giorni: partirà titolare a Empoli.
Complice la condizione precaria di Kolarov che ora, non essendo stato nemmeno convocato, sarà più facile trattenere a Trigoria durante la sosta per curare la frattura del quinto dito del piede sinistro.
Tornando a Pellegrini, Luca muove i primi passi calcistici nel Cinecittà Bettini e nel Tor Tre Teste. Viene scovato da Bruno Conti che lo porta in giallorosso battendo la concorrenza della Lazio, interessata a quel bimbo che da trequartista aveva segnato 30 gol nell’ultimo campionato di categoria. A Trigoria, ci pensa Muzzi a cambiargli posizione, trasformandolo in terzino. Ruolo che lo fa diventare uno dei migliori prospetti europei. Già nei Giovanissimi e poi negli Allievi Nazionali si mette in mostra attirando l’attenzione di club italiani (Juve e Fiorentina) ed europei. A Trigoria arrivano offerte dalla Premier (Manchester City, Liverpool e Reading), dall’Olanda (Az e Psv) e dalla Francia (Monaco). Sono soprattutto i Reds a fare sul serio con il tecnico dell’epoca (2015) Brendan Rodgers. Fu il no del ragazzo a evitare un altro caso Scamacca. Un no che la Roma ha saputo premiare in estate – dopo due gravi infortuni (rottura crociato sinistro e frattura rotula) – con un triennale sino al 2022 non indifferente (900 mila euro a stagione più premi) per un ragazzino con 0 minuti in A.