La macchina si è rimessa in moto e la questione relativa al nuovo stadio della Roma – nel l’area di Tor di Valle– vede uno sbocco temporale più definito. Che è quello segnalato dal sin daco Virginia Raggi due giorni fa: «Arrivare all’ok definitivo entro fine anno».
Le intenzioni di James Pallotta sono chiare: cominciare a giocare nel nuovo stadio dalla stagione 2021/22, visto che l’attuale convenzione con il Coni per l’Olimpico – per cui il club paga un affitto an nuale di circa 3,5 milioni, extra compresi – scade proprio nel 2021. […] Il lavoro su Tor di Valle va spedito su più fronti, compreso quello che vede nuovi imprenditori prendere il posto di Eurnova di Parnasi (indagato) nella costruzione sia dello stadio, sia del «business park». Nelle ultime settimane si sarebbe riscontrato il concreto interesse di almeno quattro diversi soggetti per trattare l’acquisto completo del progetto «Stadio di Tor Valle»: da tempo si parla di un’impresa Usa, vicino a Pallotta, e sembra che possano esserci anche due fondi extra europei (forse uno asiatico) e addirittura anche un importante imprenditore italiano pronti a tuffarsi nel «business». Tutto però è legato all’approvazione definitiva da parte dell’amministrazione, ed in questo senso c’è sempre da segnalare lo svolgimento della cosiddetta «due di ligence» più volte segnalata dalla Raggi, ovvero la revisione di tutti gli atti che hanno portato alla situazione attuale per verificare che non siano state compiute irregolarità. In questo senso un fronte caldo è rappresentato dallo studio sui flussi di traffico. Per questo il Comune ha appaltato un nuovo studio al «Politecnico» di Torino per verificare che il progetto approvato, in cui si prevede l’utilizzo di un solo ponte, sia adeguato allo scopo.
La sensa zione è che l’amministrazione comunale a guida grillina sembra veramente non voglia perdere l’occasione per ascriversi questo successo «imprenditoriale». Il futuro della Roma perciò, piaccia o meno, sarà Tor di Valle.
Fonte: Gazzetta dello Sport