(M. Evangelisti) – Incidente nella stazione metro, tre feriti gravi. La procura indaga per lesioni gravissime e valuta anche l’ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti. Scontri vicino all’Olimpico, con un russo accoltellato e la polizia che usa gli idranti. Una giornata nera per Roma. Un incubo: la scala mobile della stazione metro Repubblica corre impazzita verso il basso e i gradini escono fuori, a decine vengono trascinati a terra. Finisce con 23 tifosi al seguito del Cska Mosca feriti e fra i tre gravi, uno rischia l’amputazione di un piede; finisce con una ragazza russa, che lavora nella Capitale da anni, che guarda le 14 ambulanze dell’Ares portare via i connazionali: «È la solita Roma che cade a pezzi, dove non funziona niente e adesso danno la colpa ai russi». È infuriata perché circola la tesi che a causare l’incidente siano stati i tifosi che saltavano e si agitavano. La butta là anche la sindaca Raggi quando arriva in piazza della Repubblica: «Dei testimoni dicono che alcuni tifosi ballavano e saltavano, ma dobbiamo capire». Altri parlano di troppi passeggeri contemporaneamente sulle scale mobili. In piazza della Repubblica, dopo l’incidente, un russo viene riconosciuto e arrestato, è accusato di aver partecipato ad una rissa. La serata prosegue male, però: scontri tra tifosi nei pressi del ponte Duca d’Aosta, accoltellato un russo; 15 romanisti identificati, altri tafferugli in piazza Mancini. Ma torniamo all’incidente: martedì di Champions League, a Roma ci sono migliaia di russi al seguito del Cska, e diverse centinaia poco dopo le 19 sono alla stazione metro Repubblica. Sono tifosi di età compresa tra i 20 e i 40 anni (non solo russi, perché tra i feriti risulta anche qualche ucraino), molti hanno bevuto, per terra ci sono bottiglie di birra, ma stanno andando a una partita di calcio, non a un convegno. La scala mobile, installata da meno di dieci anni, è una delle più alte, una trentina di metri. Stanno scendendo, ma all’improvviso, come documenta il video di uno smartphone, la scala corre più rapida del normale. Probabilmente si è staccata una catena, il primo gradino, a causa dell’anomala velocità, in fondo si piega e fa da tappo, bloccando gli altri che seguono che escono fuori e diventano lame.
PANICO – Panico tra le decine di persone chi si trovano sopra, i primi cadono, gli altri li travolgono, un uomo che si trova sull’altro ramo delle scale mobili afferra un ragazzo e lo salva. Urla, panico, sangue, corrono anche i militari dell’operazione Strade Sicure: un tifoso ha un piede squarciato, semi amputato, è il primo che i vigili del fuoco soccorrono, viene portato via in ambulanza con la speranza di ricucire l’arto, prima si allerta il Cto, poi si decide di correre al Policlinico Umberto I, dove viene operato in un lungo intervento che finisce solo a tarda notte. Ha 33 anni, per tutta la notte i chirurghi lavorano per un intervento ricostruttivo su tessuti mobili e stabilizzazione della frattura della tibia. Un suo connazionale, 37 anni, ha un trauma agli arti inferiori, sarà operato. Il terzo in condizioni più serie ha 27 anni ha una frattura e ferite alle caviglie. Un soccorritore dell’Ares: «Ho tentato di rassicurare una ragazza, c’era confusione, paura, era difficile comunicare perché si sentiva fortissima la sirena dell’allarme. Ma non erano hooligan, mi sono sembrati tifosi molto normali, ragazzi come tanti».
OSPEDALI – Uno alla volta, vengono medicati sul posto dagli specialisti dell’Ares 118, che manda un’automedica e 14 ambulanze. Vengono immobilizzati, avvolti con il materiale isolante e in barella caricati sulle ambulanze, che li distribuiscono in tre ospedali: oltre all’Umberto I, il San Giovanni e il Santo Spirito. «Eravamo allegri, ma non stavamo facendo nulla di male», dice un ragazzo che si è salvato perché era già sceso dalla scala mobile che poi si allontana per raggiungere lo stadio. Il video che gira in rete, in effetti, non mostra persone violente o che si agitano per danneggiare le scale, ma bisogna capire cosa sia successo prima. E bisogna anche comprendere come mai scale mobili, che ogni giorno sopportano il peso di decine di migliaia di passeggeri, si siano danneggiate in questo modo. Ad Atac hanno aperto un’indagine interna e saranno svolti dei controlli su tutte le scale mobili. La procura ha avviato un’inchiesta contro ignoti per lesioni gravissime e valuta il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.
Fonte: Il messaggero