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Scala mobile crollata, le indagini sul freno: “In un mese 4 guasti”

(L. De Cicco – S. Menafra) – Un gradino che si sgancia, il sistema frenante che non scatta, le lame di metallo che iniziano a slittare verso il basso a tutta velocità, accartocciandosi alla base della scala. È questa la prima ricostruzione che trapela dalla commissione d’inchiesta dell‘Atac sull’incidente che l’altro ieri ha causato 24 feriti nella centralissima fermata della metro A in piazza della Repubblica. Del pool faranno parte anche gli ispettori del Ministero dei Trasporti, che ha messo in campo gli esperti dell’Ustif (l’ufficio speciale per i trasporti a impianti fissi). Decisiva, per ricostruire quanto accaduto, sarà la scatola nera dell’impianto, incastonata in una botola sotto gli scalini distrutti. Il resto lo faranno le telecamere del circuito interno. I filmati sono stati sequestrati un’ora dopo l’incidente dalla Polizia e a stretto giro saranno spediti alla procura di Roma, che da ieri procede per disastro colposo, oltre che per lesioni gravissime, al momento senza iscrivere nomi sul registro degli indagati. I video, da quanto filtra, non mostrerebbero i salti dei tifosi russi, di cui avevano parlato alcuni testimoni, almeno negli istanti del cedimento. In ogni caso, spiega Roberto Cuccioletta, esperto di scale mobili dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, «anche se si fosse spezzato qualcosa per via di quei movimenti, la scala avrebbe comunque dovuto bloccarsi». Invece ha iniziato a scorrere giù a velocità folle.
L’ultimo controllo sull’impianto era stato fatto meno di un mese fa, il 26 settembre. Risultato? «Tutto funzionate. Lo ha attestato anche l’Atac a inizio ottobre, con una verifica del responsabile di esercizio della scala», dice Giorgio Del Vecchio, titolare della Del Vecchio srl, la ditta di Napoli che, in asse con una società di Fiumicino, dal giugno del 2017 si occupa della manutenzione delle scale mobili del metrò romano, appalto da 11 milioni per tre anni. «Sulla scala era tutto perfetto», dice Del Vecchio.

QUATTRO GUASTI IN UN MESE – Forse no, perché già prima del rovinoso incidente dell’altra sera, l’Atac era dovuta intervenire 4 volte nell’ultimo mese per piccoli guasti, riparati in mezz’ora. L’appalto, conferma il manutentore, «lo abbiamo vinto con un maxi-ribasso. Il 49,7% Ma quelli prima se lo erano aggiudicato sforando il 50%. Li fanno tutti, questi sconti sui prezzi di listino», sostiene Del Vecchio. Perché il sistema frenante non si è attivato? «Sarà stata una fatalità», dice. A verificarlo, molto probabilmente, sarà una consulenza ad hoc del pm Francesco Dall’Olio che raccoglierà anche le analisi arrivate negli ultimi due anni a piazzale Clodio su guasti e problemi di manutenzione.

L’ALLARME IGNORATO – I lavori straordinari sulle scale mobili, chiesti dall’Atac nel 2015 come racconta un documento svelato ieri dal Messaggero, partiranno solo l’anno prossimo, quattro anni dopo. Lo ha confermato ieri l’assessora comunale alla Mobilità, Linda Meleo: «Nel bilancio 2018-2020 abbiamo messo 11 milioni per la manutenzione e la sostituzione delle scale mobili. I lavori saranno nel 2019». Il Pd attacca: «Per gli interventi straordinari nelle metro A e B ci sono anche 420 milioni di fondi del Ministero, ma il Comune non ha firmato la convenzione». Dal punto di vista dell’ordine pubblico, il questore di Roma, Guido Marino, ieri ha sottolineato che i supporter «stranieri hanno disatteso tutte le indicazioni fornite dalla Questura e dal Consolato russo, nei giorni scorsi».
Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte, che da Mosca si è detto «molto dispiaciuto» per l’incidente che «poteva avere conseguenze anche peggiori». Il presidente russo Vladimir Putin ha invece ringraziato «la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il personale medico che assiste i tifosi feriti». Qualche dissapore sull’asse Italia-Russia, però, c’è stato. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un’intervista radio ieri mattina ha parlato di «decine di pseudotifosi ubriachi che saltavano». Il presidente della Commissione per lo Sport della Duma, Mikhail Degtiariov, ha replicato così: «Salvini ha parlato in maniera rude, chieda scusa ai nostri tifosi».

Fonte: il messaggero

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