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Nuovo stadio della Roma, Pallotta pronto a spendere fino a 120 milioni di euro

James Pallotta

IL SOLE 24ORE (I. CIMMARUSTI) – Il progetto del Nuovo Stadio della Roma vale tra i 95 e i 120 milioni di euro. Tanto è disposto a pagare il patron dei giallorossi, Pallotta, che ha manifestato interesse all’acquisto da Eurnova srl, titolare della iniziativa immobiliare a Tor di Valle. Resta da capire attraverso quale società della galassia Pallotta sarà definita l’operazione, la quale non è escluso che possa concludersi già nel primo semestre 2019, quando ci sarà il via libera amministrativo da parte di Roma Capitale. Va, dunque, verso la conclusione l’affaire Nuovo Stadio della Roma, dopo l’arresto dell’ex amministratore di Eurnova, Luca Parnasi.

Procedura amministrativa regolare
L’imprenditore è accusato dalla Procura della Repubblica capitolina di associazione per delinquere e reati di tipo corruttivo proprio dietro quella operazione immobiliare. Ipotesi di reato da cui Parnasi presto potrebbe doversi difendere in aula di tribunale: il procuratore aggiunto Paolo Ielo, infatti, gli ha notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari, atto solitamente propedeutico alla successiva richiesta di rinvio a giudizio. Parallelamente alla rete di presunti illeciti, però, la stessa Procura capitolina ha confermato un fatto: l’iter amministrativo per l’approvazione del progetto dello stadio non sarebbe stato «inquinato» da reati. Un via libera dei magistrati che è servito a rimettere in moto il dossier, bruscamente stoppato dall’arresto di Parnasi avvenuto il 13 giugno scorso.

Gli step superati dal nuovo cda di Eurnova: l’offerta di Pallotta.
I nuovi vertici di Eurnova, l’amministratore delegato Giovanni Naccarato, il professore di Economia aziendale della Luiss Riccardo Tiscini e l’ingegnere Giovanni Sparvoli hanno dato impulso al progetto del Nuovo Stadio, superando gli ostacoli sorti all’indomani della vasta inchiesta dei magistrati capitolini. Numerose offerte d’acquisto sono state valutate, anche se da subito l’acquirente preferito è stato Pallotta, soggetto che in quanto presidente del club ha partecipato a tutti i tavoli tecnici. L’imprenditore allo stato non ha formalizzato un’offerta d’acquisto, tuttavia ha detto di essere pronto all’acquisto del progetto spendendo una somma che si aggira tra i 95milioni e 120milioni di euro. Denaro che comprende il progetto e i terreni a Tor di Valle, su cui, allo stato, c’è il vecchio stadio dell’ippodromo di Roma. Un’area su cui sorgerà il nuovo impianto, con una capienza di 52mila 500 spettatori. Stando al progetto si tratterà di una sorta di “distretto dell’intrattenimento”, in cui avranno un ruolo commerciale anche negozi, ristoranti e bar, oltre al Roma Superstore e alla Hall of Fame interattiva dell’As Roma.

Operazione d’acquisto
Resta da capire attraverso quale società sarà formalizzato l’acquisto. Il 16 maggio 2016 Pallotta ha perfezionato una operazione con lo scopo di finanziare i costi preliminari di sviluppo connessi al progetto del Nuovo Stadio. Un contratto di finanziamento è stato sottoscritto con la banca Goldman Sachs International per 30 milioni di euro, denaro che sarebbe stato gestito dalla società Stadio Tdv spa, quella deputata all’operazione del Nuovo Stadio. Non è escluso, dunque, che la nuova offerta d’acquisto possa essere fatta proprio dalla Stadio Tdv spa, società controllata dalla Neep Roma Holding, la stessa che controlla anche la As Roma spa (quotata in Borsa). Non si può escludere, però, che l’operazione possa essere compiuta da quest’ultima, anche se – come scritto dal Sole24Ore l’11 ottobre scorso – ha debiti finanziari netti per 220 milioni di euro.

L’inchiesta penale: si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio
La definizione dell’inchiesta penale, con la notifica degli avvisi di chiusura delle indagini preliminari, è stata accolta di buon grado dalla stessa Amministrazione capitolina. Questo perché è ormai un dato assodato che non ci sarebbero stati illeciti per la definizione amministrativa del progetto del Nuovo Stadio. Stando all’accusa, Parnasi avrebbe  ideato una presunta associazione per delinquere allo scopo di creare una sorta di rete di copertura per non avere intoppi in sede di approvazione del progetto. Con il costruttore rischiano di andare a processo per vari profili, tra cui il finanziamento illecito e il traffico di influenze, anche l’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Adriano Palozzi, l’ex assessore regionale del
Pd, Michele Civita e il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.

Accertamenti sui finanziamenti a fondazioni vicine Pd e Legae utilità a esponenti M5S
I magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di stralciare il filone di indagine che riguarda il finanziamento alla politica: quel fiume di denaro, circa 400 mila euro, che Parnasi , per sua stessa ammissione, ha garantito alle fondazioni vicine al Pd e Lega e le utilità in favore di un esponente capitolino degli M5s. Su questo fronte le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ielo, andranno avanti nelle prossime settimane nel tentativo di trovare conferme a quanto fatto mettere a verbale da Parnasi in almeno tre interrogatori.

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