(F. Balzani) – Dopo i tacchi in campionato, ora serve una punta da Champions dove di tempo da perdere ce n’è davvero poco. La Roma stasera contro ilViktoria Plzen deve vincere per togliersi dall’ultimo posto e riscattare il brutto ko in casa del Real. Anche in quell’occasione Dzeko è rimasto a bocca asciutta e ora il digiuno del bosniaco batte un numero inquietante per uno come lui: 46 giorni, era Torino-Roma del 19 agosto. Mezza Italia era al mare e una rete fantastica di Edin permetteva alla Roma di raccogliere la 1ª vittoria stagionale. Poi più nulla. Un vuoto d’aria così lungo non si registrava dalla sua prima e tragica annata romanista quando il digiuno tra Roma-Juve e Roma-Leverkusendurò 66 giorni.
Nel derby Dzeko è risultato decisivo nel primo gol di Pellegrini grazie alla sponda di testa, poi però si è mostrato decisamente nervoso. «Perché gli manca il gol – ha spiegato ieri Di Francesco – Contro la Lazio mi è piaciuto al di là di quei dieci minuti dove ha sofferto alcune situazioni. È uno di quegli attaccanti che va coccolato. È troppo importante per noi, me lo tengo stretto. Ritroverà la via del gol che gli restituirà la serenità di affrontare le partite. Lui è uno che lavora per far sì che la squadra possa vincere e far bene». Il Plzen sembra l’avversario perfetto anche per la cabala: ai cechi Dzeko segnò una tripletta (la prima in giallorosso) il 24 novembre 2016 in Europa League in un 4-1 che permise ai giallorossi di passare il girone. Era un altro Dzeko, terminale ultimo di una squadra ultra offensiva. Il numero 9 finirà la stagione con 39 gol in 51 partite. Mai di meglio aveva fatto in carriera, e difficilmente lo farà quest’anno. Ma non sono solo i gol a mancare. Il bosniaco sia a Bologna sia con la Lazio è sembrato insofferente anche nei confronti dei compagni: prima il diverbio in campo con Florenzi al Dall’Ara («Ma nessuna lite», sottolinea il terzino), poi il vaffa a El Shaarawy reo di averlo ignorato una volta di troppo. Episodi non inediti. Un atteggiamento diverso rispetto al passato, come se Edin fosse rassegnato a un’altra stagione che difficilmente gli regalerà un trofeo.
Dalle parti di Trigoria c’è chi sostiene che non abbia digerito la partenza di Strootman, per altri il bosniaco sta rimpiangendo il «no» al Chelsea o l’assenza di un vero compagno di reparto alla Salah in grado di togliergli un po’ di carico dalle spalle. O forse ha ragione Di Francesco: basterà un gol per rivedere il vero Dzeko. Contro il Viktoria Plzen quindi arriva l’occasione ghiotta per aumentare lo score in Champions (17 gol) e ritrovare il sorriso perduto.
Fonte: leggo