Forse ha ragione Di Francesco: ricorda Montella. O magari ha ragione chi lo paragona a Salah, o Iturbe. Diciamo che Under è un Iturbe che ce l’ha fatta, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
Gol, prestazioni sempre all’altezza. Continuità. Oggi Under è un titolare, è il classico esterno di piede sinistro che piace all’allenatore. Decisivo spesso, tra l’altro. E in un anno è cresciuto, ha cominciato a capire l’italiano e a farsi comprendere. Se Monchi si è beccato molte critiche per non aver azzeccato un giocatore, Under, almeno, gli sta dando soddisfazioni con gli interessi: lo ha voluto lui.
Magari andrà via come tanti altri forti prima di lui (la Roma lo ha pagato 13.4 milioni più 1.5 di bonus, quindi la super plusvalenza è scontata), alcuni grandi club gli hanno messo gli occhi addosso, anche in Germania.
Lì si è riaccesa la Roma, lì è ricominciato tutto. Under è un classe 97, ha l’energia e la personalità di un veterano, non si impressiona. Ha solo il problema che non riesce a controllare gli sforzi, e per questo Di Francesco al massimo gli fa giocare due partite ravvicinate.