LA REPUBBLICA (G. CARDONE – S. FIORI) – Chiamateli straordinari di fine novembre. Tra rugby e calcio, lo Stadio Olimpico si prepara a vivere quattro giorni di fuoco. Un tour de force prestigioso, che lascerà i riflettori costantemente accesi sull’impianto del Foro Italico. E che indurrà a una prova di forza il suo manto erboso, in una settimana in cui la Capitale sta riprendendo confidenza con il maltempo. Sabato alle 15 l’Italrugbyaffronterà gli All Blacks, la nazionale che da sempre affascina con il suo mito immortale. Primi nel ranking World Rugby, i neozelandesi sono anche i campioni del mondo in carica: per loro quella di sabato sarà l’ultima tappa della tournée europea. Una partita-evento, che richiamerà all’Olimpico tra i 55mila e i 60mila spettatori. Ma le attenzioni sono puntate anche sulla tenuta del terreno. In questi giorni il team predisposto dal Coni sta monitorando le condizioni del campo con prove di carico e trazione. Gli interventi più importanti andranno in scena tra il weekend e l’inizio della prossima settimana: a Italia-All Blacks faranno seguito prima Lazio-Milan(domenica alle 18), poi Roma-Real Madrid di Champions League (martedì ore 21). Senza dimenticare che, domenica 2 dicembre, i giallorossi scenderanno di nuovo in campo contro l’Inter. Nei prossimi giorni, oltretutto, sono previste precipitazioni (sabato in particolare): un altro fattore da non sottovalutare per la tenuta del terreno di gioco. Il piano del Coni è delineato: sabato mattina, prima del rugby, una task force di dieci esperti misurerà i valori del manto. Operazione che sarà ripetuta subito dopo l’incontro, in vista dell’impegno dei biancocelesti. L’erba inoltre sarà tagliata, per passare dai 3,5 cm richiesti dal rugby ai 2,2 cm del calcio. E, se fossero necessarie delle sostituzioni, sono già pronti circa 500 metri quadri di nuove zolle. L’obiettivo è presentarsi al top in occasione di due partite fondamentali e che richiameranno tanti tifosi: almeno 40mila gli spettatori attesi per Lazio-Milan, mentre Roma-Real è in odore di tutto esaurito. Già in estate erano state adottate misure preventive, come la rizollatura in strati e substrati, per sostenere lo stress a cui sarebbe andato incontro il campo. La concentrazione di così tanti appuntamenti in pochissimi giorni è una circostanza straordinaria. Basti pensare ai due precedenti degli All Blacks all’Olimpico: nel novembre 2012, l’impegno della Roma fu posticipato al lunedì, mentre nel novembre 2016 il campionato era fermo per la sosta. Il Sei Nazioni ha comunque sedimentato l’abitudine a gestire questo tipo di situazioni. Al contrario per esempio di Wembley, il tempio del calcio inglese che di recente ha ospitato alcuni incontri dell’Nfl americana: il 29 ottobre, il Tottenham si è trovato a ospitare il Manchester City su un terreno in condizioni disastrose. L’esatto opposto rispetto a quelle che il Coni vuole garantire a Lazio e Roma, dopo che all’Olimpico saranno sbarcati gli alieni neozelandesi.