(M. Ferretti) – Il rischio concreto è quello di prendere una raffica di vaffa. Stephan El Shaarawy però nel realizzare il primo gol, un cucchiaione in diagonale ha ricordato Francesco Totti.Questione di tocco, di classe, di intuito, di fantasia e anche di coraggio, cioè le qualità che hanno accompagnato per anni, giorno dopo giorno, la carriera del capitano giallorosso. Magari non è stato soltanto frutto del caso, ma un segno del destino, la presenza gioiosa di Cristian Totti, il primogenito di Francesco, nelle vesti di raccattapalle proprio dietro la porta difesa da Audero. Un Totti junior scatenato, con le braccia al cielo e un sorrisone grande così. Come capitava dietro quella stessa porta a suo padre, qualche annetto fa, quando faceva il raccattapalle ai tempi di Rudi Voeller.
El Shaarawy, capocannoniere in campionato della Roma con cinque reti,è un giocatore strano. Capace di tutto e del contrario di tutto nel giro della stessa partita. Ovviamente non sarà mai Totti, ma gli è vietato però sprecare il suo talento.Tradirebbe se stesso, oltre che la Roma.
Fonte: Il Messaggero