(F. Ferrazza) – Di Francesco non cede. E non intende farlo, almeno fino al termine della stagione. La barca non si molla mai, sia che il mare sia calmo, sia che navighi in pessime acque e, a meno che non affondi costringendo la società a decisioni estreme, il testardo tecnico giallorosso resta saldamente al comando. Se ci fosse un ideale “fischiometro”, Eusebio sarebbe indicato come quello meno bersagliato dai tifosi, non tanto per suoi meriti, quanto perché la sensazione generale è che prima di lui, le responsabilità siano di chi ha costruito la rosa (Monchi) e dei giocatori. «Non lascerò mai il mio posto in panchina prima di aver dato il sangue», la sintesi del messaggio trasmesso da Di Francesco alla squadra in questi giorni post-Real, consapevole di dover maneggiare con cautela un gruppo che al momento gli mette a disposizione molti giovani fragili, che rischiano di colare a picco se sommersi dalla pesantezza delle pressioni ambientali.
Cerca di fare gruppo, Eusebio, Dzeko ed El Shaarawy dovranno restare fermi fino a Natale (ad essere ottimisti). Lesione di secondo grado al flessore per il Faraone, tra il primo e il secondo per Dzeko: vorrebbero rientrare contro la Juve, ma sembra davvero complicato. Si scaldano quindi Schick, Kluivert ed Under, piuttosto giù di morale dopo i fischi subiti dall’Olimpico al termine della gara col Real e un po’ preoccupati di rigiocare subito in casa una sfida decisiva. Pensano all’Inter, nello spogliatoio, si proietta verso il big match contro la Juventus del 22 dicembre (a Torino), l’account Twitter della Roma. Nello specifico è il profilo inglese del club a lanciare la sfida sul web, condividendo un tweet dei bianconeri di venti giorni fa in cui si lanciava l’apertura di uno Store juventino del centro della capitale. «Finalmente qualcosa a Roma che non avete bisogno di vedere» , il commento dell’account giallorosso, al quale chissà se farà seguito una replica di quello dei rivali. Sarà intanto la seconda volta che Spalletti tornerà all’Olimpico da allenatore dell’Inter.
Fonte: La Repubblica