IL TEMPO (V. DI CORRADO/A. OSSINO) – Le porte del carcere si sono appena aperte per Parnasi e i suoi uomini, quando ElisaMelegari, la segretaria del costruttore, parla ai pm: «Io avevo i nominativi di tutti i beneficiari». I «beneficiari» erano politici. Persone a cui legalmente o illegalmente l’imprenditore versava denaro: «L’importo era sempre lo stesso, ossia 4500 euro – dice la donna – perciò sono stata io, casualmente a disporre che l’erogazione provenisse da Figepa o da Sogepa. Alcuni dei nomi, come Ciocchetti e la Polverini, hanno avuto bonifici di 4500 euro da ciascuna delle società… Non so esattamente per quale motivo l’importo dovesse essere di 4500 euro, se non ricordo male mi è stato detto che l’elargizione, in tale misura, avrebbe potuto non essere dichiarata. Ricordo che io non feci fare subito i bonifici da una delle due società perché non c’erano soldi e Luca Parnasi mi sollecitò a provvedere il prima possibile, come se subisse pressioni dalle persone che dovevano ricevere i soldi». Parnasi era accerchiato. Tutti volevano qualcosa da lui: «Quando sono stati fatti i bonifici di 4500 euro da Sogepa e Figepa non ricordo se Talone o Parnasi mi hanno detto che ci sarebbero stati altri pagamenti per importi più elevati, ma che non me ne sarei dovuta occupare. Credo che per tali finanziamenti sia stata impiegata Pentapigna immobiliare (…) non ricordo l’importo del giro fondi, forse si trattava di 150 mila euro».
Probabilmente si trattava di un finanziamento a una fondazione o ad una onlus vicina a un partito. «Ricordo – racconta la donna ai pm – che è uscito un articolo sull’Espresso e Luca Parnasi e Gianluca Talone parlavano e mi sembravano piuttosto preoccupati. Ho chiesto a Talone il quale mi ha detto che non poteva parlarmene. Ho poi saputo da Mangosi che sarebbe uscito un articolo per alcuni finanziamenti fatti alla Lega. Tutti erano in subbuglio e se non ricordo male Gianluca avrebbe dovuto parlare con qualcuno dei beneficiari. Io ho pensato che quel finanziamento non poteva essere fatto. La situazione si è poi risolta ed il giorno seguente erano tutti molto tranquilli. Qualche tempo dopo Luca mi ha fatto vedere l’articolo ma era tranquillo e mi ha detto che tutto si sarebbe risolto». La donna non ricorda eventuali erogazioni elargite ad Adriano Palozzi, di Forza Italia: «Non mi risultano erogazioni liberali in favore di Palozzi, non era nell’elenco datomi da Luca Parnasi. Ho scoperto oggi che Palozzi era alla Regione e che fosse in politica». Forse, se alla segretaria non risultano, finanziamenti è perché, come ha ammesso lo stesso Parnasi, i soldi sono stati consegnati anche «brevi manu». Palozzi avrebbe insistito come «un stolker» e Parnasi avrebbe pagato «per levarmelo dalle scatole»