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Olimpico pieno per il Real e Totti. Ma è polemica Kolarov-tifosi

(F. Ferrazza) – L’Olimpico pieno, la festa per Francesco Totti (con tanto di ingresso nella Hall of Fame), la possibilità di conquistare quel punto che basterebbe da solo a raggiungere gli ottavi di Champions: chissà se Roma-Real Madrid basterà a tener lontani per qualche ora i fantasmi di un campionato al momento disastroso, trasformando la serata di oggi in una di quella da raccontare un giorno ai nipotini.

Mentre Di Francesco si muove a fatica tra infortuni e scelte più o meno obbligate ( per Lorenzo Pellegrini stop di un paio di settimane, guai muscolari anche per Dzeko, convocato ma in dubbio), schivando critiche e possibilità di esonero nel caso di un doppio passo falso (tra Real e Inter), Kolarov, in rappresentanza di se stesso, e forse anche di un po’ tutto lo spogliatoio, quasi incurante che la Roma navighi in pessime acque in campionato dopo la sconfitta di Udine, decide di gonfiare il petto, sfoggiando sincerità estrema e discutibile. Dopo aver ribadito che «le prossime partite — Real, Inter e Cagliari — andranno vinte da veri uomini, deve essere questo il giusto modo di pensare», il difensore serbo si infila in un ragionamento che gli scatena contro le ire dei tifosi, via social e radio. «Se faccio promesse ai tifosi? Io non devo promettere niente a nessuno. Sappiamo di avere il sostegno dei nostri tifosi in casa e fuori, essere arrabbiati è quindi un loro diritto, ma devono essere consapevoli che di calcio ci capiscono poco. Non parlo solo dei romanisti, ma dei sostenitori in generale».
Kolarov non ci gira troppo intorno, piuttosto innervosito da tante critiche che evidentemente ritiene ingiuste e poco competenti. «Per esempio io non mi metterei mai a dare consigli a Djokovic sul tennis — continua l’ex Lazio e Manchester City — anche se ne sono molto tifoso, o sul basket: posso essere incazzato, ma non parlo di tattica perché non ci capisco nulla. Qui invece, si parla tanto, si spreca fiato, ma alla fine non si dice niente».

Immediata la reazione tra l’ironico e il risentito del mondo social e radiofonico romano, come immaginabile, con alcuni utenti che hanno subito rinfacciato a Kolarov “di non capirci così tanto neanche lui visti i risultati della Roma”. In molti hanno comunque apprezzato sincerità e coraggio del giocatore che stasera sarà uno degli osservati speciali di uno stadio che alle lezioni di tifo preferirebbe quelle di gioco.

Fonte: la repubblica

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