(F. Ferrazza) – L’accorata richiesta di sostegno lanciata via social, lasciava immaginare, senza bisogno di un enorme sforzo mentale, che quello di Pastore non è certo il miglior momento della carriera. I polpacci continuano a non dargli tregua, per un calvario che il ragazzo si trascina dal periodo parigino, costretto a convivere con il dolore e immerso in una fragilità psicologica che ne sta condizionando anche la vita privata. E la risalita gli deve esser sembrata a un certo punto troppo faticosa. Così i medici della Roma hanno deciso di imbarcarsi insieme all’argentino alla volta della Spagna, mettendo in valigia la disperazione del ragazzo e la volontà di trovare una soluzione ai suoi mali. Pastore ha lasciato ieri la capitale col medico sociale di Trigoria, il dottor Del Vescovo, atterrando in giornata a Barcellona, per una consulenza specifica, in un centro specializzato proprio nella cura dei suoi problemi muscolari. Javier seguirà una terapia studiata apposta per lui fino a venerdì, in compagnia anche di uno dei fisioterapisti della Roma che più lo sta aiutando in questo periodo. L’obiettivo di Pastore è quello di tornare la prossima settimana a lavorare in gruppo. Almeno provarci. Dopo l’ennesimo stop (il quarto in meno di due mesi), arrivato alla vigilia della partita contro la Sampdoria, è entrato nello sconforto più totale, costretto a un avvio di stagione che lo vede ormai indisponibile dal derby ( 29 settembre). «Avrei voluto da subito dare il massimo per questi colori – il post su Instagram dell’argentino – ma sto cercando di rientrare il prima possibile per portare la nostra squadra dove merita. Il vostro sostegno, per me, in questo momento è fondamentale».
Pastore senza pace: vola in Spagna per il polpaccio
Lotta per tornare, Pastore, si gode il suo rapido inserimento nella Roma, Olsen. Festeggiando il riconoscimento ricevuto in patria quale miglior portiere svedese. «Sono onorato di aver vinto, grazie a tutti quelli che hanno creduto in me e hanno reso possibile tutto ciò». Tra questi sicuramente il preparatore Savorani, uno dei segreti più preziosi di Trigoria. È lui ad aver spinto per prendere Olsen al posto del fortissimo Alisson, ignorando qualche nome più noto, convinto di poter lavorare sulle basi tecniche di questo ragazzone biondo, sfidando l’enorme scetticismo generale. E i numeri dello svedese parlano chiaro: le ha giocate tutte (1440 minuti), in campionato e Champions, dimostrando di non subire la pressione su di sé, e di essere in una fase di costante crescita.
Come si spera in una veloce crescita di Karsdorp, che ieri, alla ripresa degli allenamenti senza undici nazionali, ha lavorato in gruppo e spera di tornare a disposizione di Di Francesco dopo la sosta. A Trigoria c’era in visita Calafiori, il terzino della Primavera reduce dall’intervento al ginocchio negli Stati Uniti.
Fonte: Repubblica