(A. Iome) – La Roma perde l’occasione per agganciare la quarta posizione, si porta a casa qualche dubbio in più in chiave Champions, specie guardando l’infermeria, e conferma i problemi con le squadre della zona bassa della classifica. Dopo cinque campionati senza sconfitte con l’Udinese, che da due mesi non vedeva più i tre punti, ha avuto la sfortuna di incrociare un Davide Nicola ritornato caricatissimo in Serie A, che in pochi giorni è riuscito a trasformare una squadra in caduta libera, permettendosi pure il lusso di tenere in panchina Lasagna, alle prese con una contrattura. «Entrando in campo mi sono emozionato. E sono rimasto colpito dall’attenzione dei giocatori, ben consci del momento».
Decide un gol di De Paul – C’era solo un modo per i bianconeri, tecnicamente inferiori, per far risultato: contenere i giallorossi nel primo tempo e cercare poi di far male con le ripartenze. Così è andata: già priva di molti titolari, con Olsen bloccato in extremis da un problema ai flessori e Santon preferito a un Florenzi non al meglio, la Roma guida il gioco per metà gara, con un possesso quasi esagerato, ma sterile, e va al tiro senza mai impensierire Musso, coperto da una difesa a 5 ordinata e da un assetto prudente e pragmatico dell’intera squadra. El Shaarawy e Pellegrini ci provano da tutte le posizioni, senza precisione, ma l’occasione migliore è di Schick, che spreca di testa al 36’.
Di Francesco: «Avvelenato» – Nella ripresa l’Udinese riesce a colpire in contropiede: Pussetto mette una palla filtrata per De Paul, che da solo si libera di mezza difesa e firma il vantaggio. «Mettiamola così: per fortuna non ci sono più soste – dice Di Francesco -. Abbiamo dominato fino al gol dell’Udinese, che non aveva mai tirato in porta prima. Sono avvelenato, è mancata la cattiveria». Intanto, fanno rumore i cori delle due tifoserie unite contro Napoli ed i napoletani.«L’evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi è un comportamento che va contrastato con forza. Ho sentito – sottolinea il presidente Figc Gravina – sia Nicchi che Rizzoli con i quali abbiamo condiviso tutte le valutazioni del caso». Quali? Interrompere le gare al ripetersi dei cori discriminatori: lo prevedono le norme, che siano applicate.
Fonte: la stampa