(F. Salvatore/G. Scarpa) – Dalla grande confidenza che l’ex numero uno di Acea, Luca Lanzalone, aveva con la sindaca Virginia Raggi, tanto da chiamarla la sua “segretaria“, fino ai corteggiamenti dell’imprenditore Luca Parnasi al capogruppo del M5s in Campidoglio Paolo Ferrara (ieri interrogato in procura) che, nei piani del costruttore, doveva essere il suo cavallo di Troia per accreditarsi dentro la galassia del potere grillino. Per poi ritornare a Lanzalone nelle vesti di spiccia faccende per il costruttore romano in lite con Acea per un debito a cinque zeri. A rappresentarlo è l’informativa finale dei carabinieri di via In Selci agli atti dell’inchiesta per corruzione sullo stadio della Roma per il quale la procura ha chiuso martedì le indagini per 20 persone.
Sindaca segretaria – C’è grande confidenza tra Luca Lanzalone presidente di Acea e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Emblematico uno screenshot di una conversazione WhatsApp inserito nell’informativa in cui Lanzalone sponsorizza al vertice dell’Ipa Fabio Serini (poi indagato per corruzione e traffico di influenze illecite insieme a Lanzalone) proprio con la prima cittadina. «Ciao Virginia quello che precede è il cv di Fabio Serini…», scrive Lanzalone il 17 maggio 2017. Poi Raggi rappresenta a Lanzalone tutta una serie di persone che lo vogliono incontrare, chiedendogli anche una serie di date in cui sarebbe disponibile. Il numero uno di Acea gli risponde così: «Caspita, mi fai da segretaria».
II corteggiamento ai 5 Stelle – Ha le idee chiare Luca Parnasi. E’ lui il boss, quello che guida Eurnova e che dispensa in autonomia favori alla politica: «Non facevo mistero con nessuno dei miei collaboratori della scelta di finanziare in maniera lecita o illecita i diversi partiti». L’obiettivo di Parnasi sono, nella Capitale, soprattutto i grillini: «Ho fatto predispone il progetto (quello relativo al Lungomare di Ostia, ndr) in ragione della funzione esercitata dal Ferrara, poiché era il capogruppo dei Cinque Stelle al Comune di Roma e per la sua capacità di influire sull’iter amministrativo inerente al progetto Stadio e sui progetti futuri che avevo in animo di realizzare».
I favori in Acea – Parnasi cerca la collaborazione di Lanzalone, offrendogli consulenze «perché buon canale di contatto con il 5S». In cambio il Mr Wolf genovese, continua Parnasi, «mi chiese di introdurlo nel mondo romano». È un do ut des quello tra i due, che va a toccare anche le casse di Acea, di cui Lanzalone era presidente: «In ragione della presenza di Lanzalone Acea ci è stata meno avversa”, spiega Parnasi. La vicenda è quella relativa alla società Ecogena, partecipata al 51 per cento da Acea e per il restante da privati, fra cui Parnasi. «Per il pagamento dell’ultima tranche, attendevamo che Acea sbloccasse una somma di denaro di 750mila euro – dice Parnasi – si creò un contenzioso. Abbiamo raggiunto un accordo transattivo». “Fammi parlare con Giorgetti”. Stavolta è Lanzalone a chiedere un favore al costruttore. La richiesta è di farlo parlare con il sottosegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, con cui Parnasi ha un ottimo rapporto. Il tema sono le nomine in Cassa depositi e prestiti. Una casella a cui lo stesso Lanzalone sembra ambire. È il giugno 2018, seduti al ristorante il Localino: “Ma tu sei delegato a fare questa cosa?”, chiede Parnasi. “Più o meno” risponde Lanzalone, per poi aggiungere “i sottosegretari e i viceministri se la vedono loro, noi abbiamo la Cdp”.
Fonte: la repubblica